Politica

Consiglio Ue, dai migranti all'asse franco-tedesco: Meloni ago della bilancia

di Federica Rossi

Meloni fa da "mediatore" tra Ungheria e Polonia e nelle prossime elezioni europee non è scontato preconizzare una posizione di ancora maggiore autorevolezza

Le vere decisioni erano prese seguendo quello che veniva deciso dall’asse franco-tedesco ( che raramente si riusciva a spezzare su qualche singola decisione) e per gli altri restava solo qualche contentino, giusto per non sfigurare troppo al proprio ritorno in Italia. Il siparietto di Conte che cerca di rassicurare una Merkel, che non si capisce se più incredula o divertita, sulle contorsioni della sua litigiosa maggioranza giallo verde. Una scena da operetta di cui il nostro paese può e deve tranquillamente farne a meno.

Adesso è assolutamente incontrovertibile che in questi primi otto mesi di politica internazionale più che convincente da parte della premier, il nostro paese, grazie anche ad una evidente incrinatura dell’asse franco tedesco, mai così debole come in questo momento, sta assumendo un ruolo certamente determinante. Durante il Consiglio si è espressamente citato l’esempio positivo degli accordi raggiunti da Meloni nel suo recente viaggio in Tunisia.

Il piano Mattei è apprezzato dal cancelliere tedesco Olaf Scholz, che proprio sui migranti sta perdendo consensi a iosa proprio in favore degli estremisti di destra di Afd, che ormai vengono dati stabilmente sopra il 20% da tutti i sondaggi. Ma anche lo stesso Macron ( anche in maniera meno evidente del suo omologo tedesco) l’olandese Rutte e soprattutto la presidente della commissione Von der Leyen incoraggiano la premier a proseguire su questo piano.