Politica

Conte: annunci, vanità e disorganizzazione

 

Di Marco Palmisano, presidente Club Santa Chiara

 

Per essere bravo è bravo; il nostro presidente del Consiglio di mestiere faceva l’avvocato, per cui con le parole se la cava bene. Poi aggiungici un pizzico di vanità che lo fa sentire il traghettatore dell’Italia verso la salvezza, un palcoscenico di fronte al mondo intero e il mix è fatto: 30minuti di annunci in cui non si dice pressocchè nulla, ma raccontati con lucida imprecisione e sapiente dosaggio di condizionali. NON una parola di certezza, di garanzie o di indicazioni sicure. Un vero capolavoro di incertezza che manda in tilt l‘intero popolo. 

 

E anche la Chiesa, notoriamente prudente e ben disposta verso questo Governo, lo attacca con un comunicato diretto contro le arruffate indicazioni contiane.

 

Non c’è che dire, sarà una settimana di polemiche roventi, alimentate da una comunicazione istituzionale che di tale non ha proprio nulla.  La lunga esposizione televisiva del Premier in prima serata non aveva nulla a che invidiare con le ben conosciute comunicazioni ai gitanti dell’accompagnatore di un modesto Tour operator all’estero: domani se ci sarà il sole potremo, vedremo, e forse andremo…  Peccato che qui ci sia in gioco la vita di un intero popolo e Nazione.

 

La ricetta ora è solo una. Non perdere la calma, far passare anche questa settimana e sperare che il buon Dio zittisca per sempre l’infernale Virus, che, detto tra di noi, a parte la triste e ben nota situazione della Lombardia, vede il resto di Italia ben tranquillo sul fronte sia dei contagi che delle terapie intensive e dei decessi.

 

Una mente lucida e non disturbata ideologicamente da rancori e guerre politiche avrebbe potuto ben saggiamente continuare a blindare la sola Lombardia, lasciando al Governatore Fontana onere e onori della riapertura, permettendo invece al resto del Paese di riprendere subito la via della normalità. Sarebbe stata troppa grazia Sant’Antonio, questo di nome fa Giuseppi.