Politica

Crisi, "Governo di guerra con tutti. E l’ostacolo non è Conte"

di Paola Alagia

Intervista di Affari al senatore Quagliariello (Idea-Cambiamo): "Fino a ora è mancata una proposta politica alta"

Mentre sono in corso le consultazioni al Quirinale per cercare di superare la crisi, apertasi ufficialmente con le dimissioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il senatore della componente “Idea-Cambiamo” Gaetano Quagliariello non si stanca di ripetere che la grande assente è stata ed è “una vera proposta politica alta, mettendo nero su bianco le priorità”. Intervistato da Affaritaliani.it, ha infatti, spiegato che è proprio questo “il vero ostacolo” al superamento dell’attuale impasse.

Senatore, il leader del Centro democratico Bruno Tabacci, oggi, al termine delle consultazioni al Colle, ha affermato che Conte è l’unico punto di equilibrio in questa legislatura. Lei è d’accordo?
Noi abbiamo detto che l’unico punto d’equilibrio è un governo di salute pubblica, un gabinetto di guerra aperto a tutti. Che faccia poche cose, ma indispensabili.

Quali?
Innanzitutto la campagna vaccinale. Un’altra priorità è occuparsi dell’emergenza licenziamenti e poi ci sono la presentazione del Recovery ad aprile e il problema delle spese sanitarie per le regioni.

Un governo di salute pubblica non contempla Conte. E’ il presidente del Consiglio il vero ostacolo?
Il vero ostacolo è che nessuno ha avanzato una proposta in questi termini. Non c’è la volontà da parte della vecchia maggioranza di andare oltre i propri confini, se non con singole aggiunte qua e là. Allora, se lo scenario è questo e, quindi, se il ragionamento è tutto nel recinto dell’attuale coalizione, noi diciamo una cosa semplice: trovino un equilibrio e noi continueremo a fare opposizione. Un’opposizione responsabile, come abbiamo sempre fatto.

Anche le larghe intese, però, non metterebbero tutti d’accordo nel centrodestra. Fratelli d’Italia rimane dell’idea che l’unica soluzione sia il voto. Come la mettiamo?
Di fronte a una proposta credibile ognuno poi prenderà le proprie decisioni. Ma è un problema che al momento non si pone visto che manca, appunto, una proposta alta.

Sta dicendo che se a farla fosse Conte potrebbe aprirsi un dialogo?
Se questa proposta arriverà, la prenderemo in considerazione. Se c’è una cosa, infatti, che ci va riconosciuta è la linearità dei comportamenti dall’inizio alla fine.

Visto che il vostro orizzonte è un governo di salute pubblica, ci sarà un nome, comunque, che farete al presidente della Repubblica durante le consultazioni. A chi avete pensato?
Questo è un compito che spetta a Mattarella e di certo non a noi.

Il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo ha lasciato intendere che non è neppure da escludere la possibilità che a palazzo Madama si creino i presupposti per un gruppo di Responsabili speculare a quello nato a sostegno del centrosinistra. E’ ipotizzabile, secondo lei?
In questo momento, per serietà, bisognerebbe astenersi da qualsiasi manovra parlamentare. Noi non siamo disponibili a fare nulla in questo senso.

A proposito di manovre, nella compagine di centrodestra, il senatore Vitali ha accarezzato l’idea di un sostegno a Conte, salvo poi fare dietrofront.
Sul filo dell’ironia, ho riassunto il mio pensiero in un tweet, con tanto di hashtag #Ridiamocisu.

Lei ha scritto: “Riunitasi in assemblea urgente, la componete ‘Idea-Cambiamo’ del Senato ha deliberato di modificare il proprio nome in ‘Cambiamo idea’ e di affidare la presidenza al senatore Gino Vitali”. Al di là dell’ironia, comunque, qualche smottamento nella vostra area già c’è stato.
Noi in otto eravamo e in otto siamo. Coerenti dall’inizio alla fine. Ciò non significa che non vogliamo crescere. Ma ora occorre serietà politica perché la situazione è davvero difficile per il Paese e non si sta dando uno spettacolo piacevole.