Politica
Coronavirus, fase 2: senza mascherine e con l'aumento dei contagi si richiude
La task force di Colao ha consegnato a Conte l'agenda con le linee guida decise per la ripartenza graduale delle attività
Coronavirus, fase 2: senza mascherine e con l'aumento dei contagi si richiude
L'emergenza Coronavirus continua ma l'Italia prova a ripartire. La fase 2 può iniziare, ora che la task force guidata da Colao ha diramato l'agenda con le linee guida da seguire per le riaperture. Quattro pagine - si legge sul Corriere della Sera - con nove punti tematici e un powerpoint che serviranno da base per le decisioni che il governo dovrà prendere nelle prossime ore e nei prossimi giorni. Rientro per 2,8 milioni I settori che saranno riaperti per primi saranno quelli con l’indice di rischio più basso nelle tabelle presentate dall’Inail, a partire dai cantieri edili e dal manifatturiero. Le persone che dovrebbero rientrare al lavoro sono tra i 2,5 e i 2,8 milioni. I settori coinvolti ne occupano 4 milioni. Ma chi oggi è in smart working, perché fa attività d’ufficio e non di fabbrica, e chi rientra nelle categorie a rischio per motivi di salute continuerà a lavorare da casa. Mentre alcune persone potrebbero essere già rientrate al lavoro, visto che circa 100 mila aziende hanno riaperto dopo aver ottenuto la deroga dai prefetti.
Resta la possibilità - prosegue il Corriere - che in caso di necessità "aree più o meno vaste del Paese possano tornare indietro". Lockdown locali, insomma, che potrebbero essere decisi in tre casi: un nuovo picco di contagi, la mancanza di posti letto negli ospedali Covid o nelle terapie intensive, la scarsità di dispositivi di protezione personali come le mascherine. Con l’avvertenza che su tutte queste condizioni ci deve essere un controllo «giornaliero, tempestivo e granulare.
Il documento della task force sottolinea come il vero problema per la fase due, specie nelle grandi città, sarà quello dei trasporti pubblici. Da qui l’idea di scaglionare quanto più possibile gli orari di ingresso e di uscita dai luoghi di lavoro. E, in prospettiva, anche delle scuole, delle università, dei negozi. L’obiettivo ambizioso è quello di eliminare, nei limiti del possibile, il concetto di ora di punta. Sarà utile incentivare la mobilità sharing, specie su due ruote, e in generale l’uso della bicicletta.