Politica
Crisi governo, Casini spinge per la pace con Renzi. Monti vota fiducia a Conte
Voto di fiducia al Senato/ La cronaca della mattinata dopo le parole del premier: Casini, Monti, Nencini e De Falco... Con Conte ma 'a tempo'
La fiducia di Mario Monti e dell’ex M5s Gregorio De Falco, l’insistenza di Pierferdinando Casini a ricucire con Matteo Renzi e il ‘Sì a tempo’ di Riccardo Nencini (detentore del simbolo di Italia Viva). Sono questi i 4 passaggi rilevanti della mattinata al Senato a margine delle parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nella sostanza identiche a quelle pronunciate a Montecitorio nella giornata di ieri. Fra i riconoscimenti al governo per “gli sforzi onesti e leali che ha messo in campo nell'affrontare la pandemia” e le critiche per alcune “cose che potevano essere fatte in modo migliore e diverso”, l’ex presidente della Camera Casini annuncia il suo voto favorevole ma allo stesso tempo, citando Aldo Moro, esorta il premier a recuperare “il cammino comune con chi ha fatto prevalere ragioni divisive". Parole scandite durante l’arrivo della senatrice a vita Liliana Segre, a cui l’Aula ha dedicato un lungo applauso, così come tutti i rappresentanti del governo presenti che si sono alzati in piedi.
Poi le parole dell’ex premier e senatore a vita Mario Monti con una premessa: “Non le porto voti, se non il mio” ma “condizionato ai provvedimenti, se corrisponderanno alle mie convinzioni" con un impegno solenne: "Se ci sarà questo riscontro in futuro non solo appoggerò il governo ma mi adopererò anche presso l'opinione pubblica inclusa quella internazionale per sostenere ciò che verrà fatto". Arrivano anche le parole sibilline di Riccardo Nencini che annuncia come "I socialisti valuteranno a tempo il suo proposito”, una via di mezzo fra lo scollamento con Renzi e l’appoggio a Conte. Nencini ha ricordato come la crisi “si era virtualmente aperta a novembre, figlia di lentezze ed errori” ma questo “azzardo non condiviso” potrebbe far imboccare al Paese “la strada sbagliata". Anche l’ex senatore ex M5s Gregorio De Falco, in bilico fino a ieri, ha sciolte le riserve annunciando un voto favore della fiducia nei confronti del governo perché il presidente Conte ha fatto un "un riferimento chiaro" alla necessità di "una strategia operativa che comprenda un’attività di testing" per la pandemia da Covid aprendo alla risoluzione presentata il 13 gennaio dallo stesso De Falco.