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Politica
D'Alema profetizzò il flop del referendum di Renzi, la rivelazione shock

Matteo Renzi aveva un veggente nelle file del suo partito e non lo sapeva. Già, una sorta di versione machiavellico-politica del Mago Otelma militava nel Pd e nessuno n'era al corrente. Una sorta di Cassandra con il dono di preconizzare gli eventi futuri ma condannata a non essere creduta. E l'identità di tale Cassandra, alias il rissoso, carissimo irascibile Massimo D'Alema, ce la rivela il senatore Gaetano Quagliariello nel suo libro in uscita domani, Sereno è (titolo ispirato alla canzone omonima di Drupi) edito da Rubbettino, del quale riportiamo alcuni passi significativi riguardanti i mesi convulsi della campagna referendaria che avrebbe per sempre cambiato il destino di Matteo Renzi.

Scrive il mite ma puntuale e lucido senatore Quagliariello: "Ci troviamo intorno a un tavolo con Massimo D'Alema e i suoi più stretti collaboratori di "Italianieuropei", con la quale Magna Carta avrebbe condiviso l'iniziativa. Ultimata la ricognizione sull'evento, la conversazione si sposta inevitabilmente sull'attualità politica. I giudizi di D'Alema sul governo Renzi sono sferzanti". Poi "il nostro ospite indice un sondaggio fra gli astanti, chiedendo a ciascuno come avrebbe votato al referendum. È un plebiscito: siamo in sette e il No raggiunge il 100 per cento. Da quella rudimentale rilevazione demoscopica D'Alema ricava il suo pronostico: «Se in questa stanza raggiungiamo il 100 per cento, nel Paese potremmo arrivare al 60». Lo prendiamo per un visionario".

Ma, scrive il senatore Quagliariello, "è proprio nel periodo delle elezioni amministrative che il conflitto all'interno del Pd da strisciante si fa esplicito. La svolta è rappresentata da un avvenimento di cui sono involontario testimone e co-protagonista. La scena ancora una volta è ambientata nella sede di "Italianieuropei" a piazza Farnese [...] Al termine di una riunione scientifica preparatoria, D'Alema ed io, in compagnia di una decina tra professori universitari e collaboratori, ci avviamo verso le scale. Le elezioni comunali sono imminenti, il referendum comunque vicino. Si discute di pronostici, soprattutto per quanto riguarda la città di Roma. D'Alema non nasconde lo scetticismo sul risultato che sarebbe stato riportato dal candidato del Pd Roberto Giachetti, in gara al secondo turno contro l'aspirante sindaco del Movimento 5 Stelle, e non omette nemmeno di segnalare la correlazione per lui evidente tra l'infausta prognosi e l'impostazione che Matteo Renzi aveva dato alla campagna referendaria.

"Pochi giorni dopo, sulle pagine di Repubblica, un retroscena trasforma quel siparietto in un endorsement di D'Alema a favore di Virginia Raggi. È del tutto evidente che qualcuno tra i presenti, a mio avviso tra i professori universitari, aveva riportato quella versione dei fatti.Mi sento allora in dovere di intervenire e ripristinare la verità: l'episodio si era verificato, ma si era trattato di poco più che una chiacchierata goliardica. In particolare la conversazione non aveva risparmiato critiche nei confronti del Pd e del suo segretario ma, al di là del tono iperbolico e scherzoso, queste non si erano mai tradotte in una dichiarazione di voto per la candidata pentastellata".

Ma il senatore Quagliariello sottolinea ancora una volta la lungimiranza (lucida o accidentale) di Massimo D'Alema: "Fatto sta che al dunque la profezia si avvera. Giachetti perde rovinosamente, e quella sconfitta rende chiaro ciò che a me pareva evidente già da qualche mese: la curva del renzismo aveva svoltato e puntava con decisione verso il basso".

Alla luce di queste suggestive rivelazioni sulla shakespeariana Fatal Sister D'Alema, profeta di sventure per il Macbeth Renzi, quali sono i pronostici del baffuto ex ministro degli Esteri riguardo alle prossime elezioni politiche in cui anch'egli è un protagonista di primissimo piano, nonché rivale diretto del segretario del Pd? Sarebbe interessante saperlo...

 

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matteo renzimassimo d'alemapdreferendumgaetano quagliarielloroberto giochetti





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