Politica
Debito, belli i soldi a pioggia ma chi lo dice agli italiani che va ridotto?
Dimenticavo: si insiste tanto sulle fonti rinnovabili dimenticando che l’energia così prodotta, oltre ad essere intermittente e imprevedibile, è molto più costosa di quella che si può produrre col nucleare. E perfino di quella che si può produrre con i combustibili fossili. Dunque gli investimenti di cui si parla non servono a migliorare la nostra vita, ma lussi. Lussi che non ci possiamo permettere, con questi chiari di Luna. Purtroppo, la pettinatissima Ursula von der Leyen, e chi le tiene il sacco, queste cose sembrano non saperle. Tirano diritto, con gli occhi fissi sull’ideale, mentre c’è gente che non sa come sbarcare il lunario e il barometro annuncia tempesta.
Ci si può consolare soltanto pensando che, se le cose si metteranno veramente male, saliremo sulla sulla nostra macchina elettrica nuova e andremo in un buon albergo di Montecarlo a goderci il sole aspettando che la situazione economica migliori.
L’Europa ci impone di aumentare il nostro debito per riforme stupide, costose e improduttive. Ci impone l’auto elettrica, col risultato che la gente non compra né le auto elettriche né le auto normali (destinate tutte alla rottamazione). Con conseguente crisi del settore. E non solo del settore, anche del suo enorme indotto. Ci ha incoraggiato a rinunziare al nucleare (anche se ora ha cambiato opinione) e ci ha imposto di odiare i combustibili fossili. Ed ora che il prezzo del gas è stato moltiplicato per quattro, vediamo che assolutamente non possiamo rinunziare al metano e più che odiarlo dobbiamo pagarlo. Nel frattempo, le imprese che non possono resistere chiudono e lo Stato non ha la possibilità di ridurre seriamente il peso delle bollette. Nei prossimi mesi la gente alzerà altissimi lai e se la prenderà col governo: a torto, certo, dal momento che esso non poteva parare la botta neppure investendo qualche miliardo. Ma ha illuso la gente che potesse farlo, e questo è imperdonabile.
Sempre a proposito di sfide, torniamo al Next Generation EU. L’Europa ci impone riforme discutibili, ma a quale prezzo? Esige – con decine, forse centinaia di prescrizioni minuziose e dettagliatissime, in modo che non possiamo sfuggire – la riforma della giustizia, la riforma della pubblica amministrazione, del fisco, dei lavori pubblici ed altre ancora. Ricordate quante volte se ne è parlato in passato? Ricordate quante volte sono state promesse? Ricordate che, nei decenni, non se n’è avuta una - dico una - seria? Ebbene, in questi casi è inutile prendersela col destino cinico e baro. Se le riforme non sono mai state attuate è segno che gli italiani – checché dicano – non intendono farle. O sarebbero disposti a farle “a gratis”, senza disturbare nessuno. In queste condizioni si rimane fermi per l’eternità.
Ed ora Draghi, novello Ercole, a mani nude e contro tutti, dovrebbe riuscire a farle tutte insieme? Col sostegno della destra, della sinistra, dei magistrati, dei burocrati, dei diavoli e dei santi? Sarà che sono ateo, ma non ci credo. Troverei più naturale veder buttare fuori Super Mario da Palazzo Chigi a calci nel sedere che vedere riformate la Pubblica Amministrazione e la Giustizia.
Altro problemino. Il pacioso e simpatico Paolo Gentiloni, parlando con Lucia Annunziata, ci ha fatto sapere che non si può dilatare il debito all’infinito (chi l’avrebbe mai detto?) e tuttavia ha riconosciuto che il famoso “patto di stabilità” era troppo severo. Effettivamente, ve l’immaginate l’Italia che riduce il suo debito pubblico al 60% del pil, mentre fino a poco tempo fa era già al 158%? Proprio per questo, spiegava l’uomo dalla capigliatura bipartita, quel patto non è stato applicato. Ma ora esso sarà rinnovato in modo più realistico – dal momento che il debito pubblico medio dei Paesi europei è del 97% - e stavolta sarà applicato seriamente. Come sempre, quando la gente parla al futuro, io mi dico: “Staremo a vedere”. Ma ve l’immaginate se ci imponessero sul serio di ridurre i nostri debiti, o almeno di non contrarne più? E di che vivremmo?
Il governo italiano, costretto dai partiti, promette costantemente la Luna ed eroga sussidi a tutti. Anche con i bei risultati del Reddito di Cittadinanza. Come reagirà la gente quando la bonanza finirà, quanto i nodi verranno al pettine, quando qualcuno chiuderà col cemento il pozzo di San Patrizio, quando bisognerà limitarsi a consumare la ricchezza che produciamo, quando rimetteremo i piedi sulla terra? Se non fossi vecchio, me ne andrei in Australia avvertendo gli amici che “Ho dimenticato la lingua italiana”. Se avete qualcosa da dirmi, ditemelo in un’altra lingua. Diversamente, permettetemi di dimenticare l’Italia, l’Europa e l’Occidente. Viva i canguri.
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