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Politica
Decreto Natale, non basta più essere vaccinati: ecco il Mega super green pass
Roberto Speranza (Lapresse)

Se un diamante è per sempre, la libertà è ormai sempre una dose e un tampone più in là. Il Consiglio dei Ministri, con decreto-legge del 23 dicembre 2021 (in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale), ha introdotto ulteriori limitazioni in vista delle imminenti festività natalizie.

Nonostante sia stata superata la soglia dell’86% delle persone che hanno completato il ciclo vaccinale (compresa la fascia 5-12), invece di tornare alla normalità il governo stringe ulteriormente le maglie.

Green pass, governo riduce la validità

Il nuovo decreto-legge, all’art. 1, arriva addirittura a ridurre la validità del green pass da vaccinazione o avvenuta guarigione – a partire dal 1° febbraio 2022 - da 9 a 6 mesi, quando inizialmente lo aveva previsto per 12 mesi, poi ridotti a 9 dal decreto-legge di fine novembre.

Green pass, le misure del Decreto Festività del governo Draghi

Tra le misure adottate (art. 2), l’obbligo di indossare le mascherine anche all’aperto (pure in zona bianca fino al 31 gennaio 2022), l’obbligo di utilizzo delle mascherine di tipologia FFP2 (dunque non vanno più bene quelle chirurgiche) per poter accedere ai mezzi di trasporto, al cinema, a teatro, nei locali di intrattenimento, nelle palestre e competizioni sportive, anche all’aperto (come ad esempio negli stadi), e l’obbligo di dotarsi del super green pass - cioè della certificazione verde rilasciata a seguito di vaccinazione o avvenuta guarigione - per poter prendere anche solo un caffè al banco (art. 3) e per poter accedere a musei, mostre, piscine, centri benessere e termali, centri culturali, sale gioco etc, il tutto fino al termine dello stato di emergenza.

Col semplice tampone negativo neanche un aperitivo al bancone si potrà più fare.

Inoltre, fino al 31 gennaio 2022, sono vietate feste e concerti che implichino assembramenti, anche all’aperto (art. 4), mentre a partire dal 30 dicembre 2021 e fino al termine dello stato di emergenza, per poter accedere a sale da ballo e discoteche dove si svolgono eventi o feste non sarà sufficiente neppure aver completato il ciclo vaccinale primario, cioè quello delle due dosi. Occorrerà infatti dimostrare di aver fatto la terza dose, ovvero, in mancanza, un tampone antigienico o molecolare con esito negativo della durata di 48 ore (art. 5). Medesima norma si applica anche ai visitatori di strutture socio-assistenziali, sanitarie e residenziali come le Rsa (art. 6). In porti ed aeroporti verranno effettuati tamponi a campione per chiunque entri in Italia (art. 8), controlli a campione che verranno effettuati anche agli studenti nelle scuole con l’obiettivo di tracciare la circolazione del virus.

Una confusione che, a distanza di meno di venti giorni dall’entrata in vigore del decreto-legge precedente, non fa altro che complicare - e non poco - la vita ai cittadini, anche a quelli vaccinati.

Dal super green pass al... Mega super green pass

Ma se il super green pass - valido inizialmente per 9 mesi, prolungati a 12, ridotti di nuovo a 9 ed ora a 6 - viene rilasciato a seguito di vaccinazione o avvenuta guarigione, ci chiediamo se questi siano davvero dei vaccini o semplici farmaci con effetti parecchio ridotti nel tempo. Se, a questo punto, per poter prendere un caffè al bancone di un bar occorre essere vaccinati, gioco forza siamo costretti ogni 6 mesi a farci inoculare. Un modo di procedere inaccettabile perché calpesta, tra gli altri, il principio della certezza del diritto. E nemmeno il vaccino è più necessario se, tra qualche giorno, per andare in discoteca o nelle Rsa non sarà sufficiente neppure aver completato il ciclo vaccinale primario ma servirà necessariamente la terza dose ovvero un tampone con esito negativo dopo le due dosi.

Dal green pass al super green pass, pensavamo di averle viste tutte. Ora arriva il Mega super green pass, valido solo con la terza dose, oppure due dosi più tampone negativo. Il 2022 ci porterà il Mega super green pass Mazinga Z? A breve un’ordinanza del Ministero della Salute ridurrà anche la tempistica per poter fare la terza dose, che da 5 mesi dalla seconda dose scenderà a 4.

Doveva essere il “governo dei migliori”, ma ben presto si è rivelato il governo del “banchiere solo al comando” al quale tutti obbediscono e persino applaudono.

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