Politica
Regioni, Chiamparino si dimette
"Ho rassegnato le dimissioni dalla presidenza della Conferenza delle Regioni perchè è evidente che, dopo il giudizio di parificazione della Corte dei Conti che ha riscontrato un disavanzo di 5,8 miliardi nel 2014, una Regione in queste condizioni non può stare in testa alle altre. Mi devo dedicare di più al Piemonte". Lo ha annunciato Sergio Chiamparino a margine della seduta romana della Conferenza delle Regioni, aggiungendo che le dimissioni resteranno congelate fino all'approvazione della legge di stabiltà.
Chiamparino aveva anticipato l'intenzione di dimettersi durante la riunione, ma i colleghi delle altre regioni gli hanno chiesto di rimanere. La rinuncia era stata riferita dal presidente della Calabria, Mario Oliverio, lasciando la riunione in corso a Roma: "Una decisione definitiva non è ancora stata presa", aveva aggiunto.
Le dimissioni messe sul piatto da Chiamparino riguardano il disavanzo dei conti della RegionePiemonte accertato nei giorni scorsi dalla Corte dei Conti: "Non c'è alcuna polemica con il governo", aveva chiarito Oliverio. L'atteggiamento di Chiamparino sarebbe legato al decreto "salva Piemonte" (che il viceministro all'Economia, Enrico Morando, del Pd, ha tuttavia assicurato in un'intervista con Repubblica), ma anche, a quanto pare, ad un ragionamento più complessivo legato ai rapporti tra lo Stato e le Regioni.