Politica
Dl Ucraina, Conte sferza Draghi: "Il taglio sulle accise serve a ben poco"

Il leader del Movimento Cinque Stelle: "L'intervento sulle accise è molto modesto. Bisogna condividere un Energy Recovery Fund o non ne usciremo più"
Conte: "Buona la rateizzazione, buona la cassa integrazione, buono il credito d'imposta cedibile sul 30%", ma "l'Italia deve farsi sentire in Europa"
Il caro energia e bollette "è così significativo che non sarà sufficiente una singola azione, pur non trascurabile, come quella che è stata adottata. Il provvedimento sulle accise è molto modesto, ecco perchè dico che è solo un primo intervento". A dirlo è il leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte che, ospite a Sky Tg 24, fa il punto sul decreto taglia prezzi varato in Consiglio dei Ministri venerdì 18 marzo e la conseguente evoluzione della guerra in Ucraina.
Tra le misure messe in campo dal governo Draghi, buona la decisione sulla "rateizzazione, la cassa integrazione, il buono il credito d'imposta cedibile sul 30%", ma "l'Italia deve farsi sentire in Europa, bisogna condividere un meccanismo solidaristico generalizzato, un Energy Recovery fund o non ne usciremo", ha sottolineato l'ex premier.
"Il conflitto in corso in Ucraina potrebbe rallentare il nostro percorso virtuoso di transizione energetica, ecologica e digitale nella misura in cui dovesse prevalere "folle" idea di rivedere gli investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) destinati a questi obiettivi e reindirizzarli alla difesa: sarebbe una follia", ha dichiarato il leader del Movimento Cinque Stelle. "Bisogna assolutamente ribaltare il discorso e accelerare: quello che l'emergenza energetica ci sta imponendo è di accelerare sugli investimenti massicci nelle risorse rinnovabili. Dobbiamo anticipare i tempi e puntare su misure che ci portino a un'energia pulita", ha aggiunto Conte.
Inoltre, "in questo momento non siamo in condizione di poterci avventurare in un incremento degli investimenti militari, poichè la priorità resta l'emergenza energetica", ha sottolineato Conte. "La prospettiva primaria da discutere è il progetto di difesa comune europea, condividendo i dettagli del progetto e ragionando in che modo vada coordinato con gli aiuti alla Nato. Dopo di che ricorriamo allo strumento del debito pubblico comune per razionalizzare gli strumenti militari nel comune interesse del rafforzamento dell'Ue". "Ma prima c’è l'emergenza energetica, che resta primo pilastro", ha rimarcato il pentastellato Conte. Mentre l'idea di ospitare dopo Zelensky "anche l'intervento di Putin" al Parlamento italiano, in merito all'ipotesi avanzata da alcuni parlamentari pentastellati, secondo Conte, è una "sciocchezza".
Quanto ai malumori interni, "abbiamo 230 parlamentari ed è chiaro che su decisioni complesse e sofferte come" quella di inviare armi all'Ucraina, "sicuramente ci sono varietà di accento, ma la linea M5s è unitaria quindi non c’è da discutere: quasi tutti i parlamentari sono d'accordo, eccetto qualcuno che ne ha fatto una linea personale, qualche accento personale", ha aggiunto Conte.
Infine sul terzo mandato, " i parlamentari del Movimento hanno iniziato il loro impegno sottoscrivendo il codice etico, ma chiaramente in una fase di prospettiva e rilancio del movimento, si sta discutendo se sia il caso di apportare una modifica alla regola dei due mandati. Dopo le amministrative, su questo punto, sarà consultata la base. La questione sarà posta al di là di big storici o del singolo leader di turno", ha chiosato il leader Cinque Stelle.