Politica

Dl Lavoro, la maggioranza va sotto: Forza Italia si sfila. Polemiche

In mattinata alla votazione in commissione erano assenti i senatori azzurri Lotito e Damiani

Dl Lavoro, la maggioranza va sotto. Ok dalla commissione Bilancio del Senato 

La commissione Bilancio del Senato ha approvato i pareri modificati agli emendamenti presentati dalla relatrice Paola Mancini di Fdi al decreto Lavoro. A breve riprenderanno i lavori nell'aula di palazzo Madama. In mattinata però il Dl non è stato approvato poiché la votazione si è conclusa in pareggio (10-10). Alla votazione erano assenti - viene riferito - i senatori di Forza Italia. A darne notizia i senatori Pd a margine dei lavori. "Tutto questo mostra una difficoltà oggettiva della maggioranza che si rivela in crisi su un provvedimento simbolo; è un fatto grave", commenta il senatore dem, Daniele Manca. 

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"Maggioranza divisa e schiantata contro un muro anche in commissione bilancio Senato, dove non sono stati approvati i pareri sugli emendamenti al DL lavoro. Decisiva l’assenza dei senatori di Forza Italia. Aula bloccata. Dilettanti allo sbaraglio". Lo scrive il repsonsabile Economia del Pd, Antonio Misiani, su Twitter. "Maggioranza sotto in Commissione Bilancio. L’opposizione c’è. Il sole e la pausa pranzo hanno fatto il resto. E meno male che Meloni si era pure raccomandata", rimarca il senatore Pd Filippo Sensi. 

Per Dario Damiani, di Fi, uno dei due membri della Commissione Bilancio azzurri, (assieme a Claudio Lotito) si poteva continuare subito con i lavori in commissione: "Si è trattato solo di un contrattempo, eravamo impegnati con altro", ha detto, respingendo al mittente chi accusa Forza Italia di aver determinato il ko in Commissione.

Dl lavoro, l'opposizione attacca. Schlein: "Non stanno in piedi". Conte: “Governo allo sbando”

"Le ultime 24 ore di un Governo Meloni allo sbando: 1. dimezzano i fondi per i risarcimenti dei gravi infortuni sul lavoro. Non appena lo denunciamo, provano frettolosamente a fare retromarcia. 2. Il ministero di Giorgetti elogia la riforma del Mes e il Governo Meloni, in imbarazzo dopo le bugie raccontate in pandemia, continua a rinviare le decisioni. 3. Sul decreto Lavoro, in realtà decreto Precariato, il Governo non ha nemmeno la maggioranza in commissione Bilancio al Senato sui suoi stessi emendamenti. Parliamo del provvedimento che fa cassa su chi è in difficoltà, dimezzando la platea delle persone in difficoltà economica che ora saranno protette dallo Stato. In mezzo a questo caos, il carovita sottrae 61 miliardi dal conto corrente degli italiani e Meloni, che prometteva 1000 euro con un click a tutti durante il Covid, resta a guardare. È un Governo incapace, inutile e dannoso". Lo scrive su Facebook il presidente del M5S Giuseppe Conte.

“La maggioranza è nel caos. Dopo quanto avvenuto alla Camera sul Mes, con il ministero dell’Economia che sconfessa la propaganda del governo, oggi al Senato non riesce a far approvare emendamenti preparati all’ultimo minuto, che cercavano di mettere toppe ai tanti obbrobri contenuti nel Dl Lavoro, e va sotto". Così la segretaria del Pd, Elly Schlein.

"Il Dl Lavoro era una delle bandiere programmatiche del governo Meloni. Oggi le forze di maggioranza non riescono nemmeno a garantire che gli emendamenti della relatrice siano approvati. Il Dl lavoro è un provvedimento sbagliato, che va cambiato, e noi continueremo ad opporci a norme che aumentano precarietà e povertà. La verità è che questo esecutivo non sta in piedi, incapace di passare dalla propaganda ai fatti”.

Dl lavoro, Tajani frena: "Solo un incidente di percorso" 

"Un incidente di percorso, una tempesta in un bicchiere d'acqua" che non nasconde "nessuna divisione o significato politico". Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, coordinatore di Fi, derubrica così quanto successo questa mattina in commissione Bilancio del Senato, dove il dl lavoro non è passato per l'assenza degli esponenti di Forza Italia. "Era arrivato in ritardo un parere - ha spiegato Tajani, parlando con i giornalisti a Londta - I senatori di Fi avevano chiesto un rinvio di 15 minuti, quando sono arrivati si era appena votato". Si è trattato, assicura ancora il ministro, di "una tempesta in un bicchiere d'acqua. Sono incidenti che capitano, non dovrebbero capitare, ma nulla di preoccupante, nessun messaggio, nessuna divisione". "Lasciamo l'opposizione chiacchierare - chiosa Tajani - Dovrebbe essere più preoccupata dei problemi che ha", l'incidente "non ha alcun significato politico, è stato un incidente di percorso, si è già rimediato".