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Dl Sostegno, il condono agita la maggioranza. Orlando: “M5s non segua la Lega"

Maggioranza spaccata sullo stralcio delle cartelle esattoriali fino a 5mila euro inserito nel decreto Sostegni. Orlando: "Il M5s non vada dietro alla Lega"

Dl Sostegni, Orlando: "Aiutare chi ha bisogno, sbagliati condoni"

"Di fronte ai limiti dati dallo scostamento di bilancio bisognerebbe usare i soldi per aiutare chi ha subìto danni dal Covid - penso alle imprese che avranno dei ristori tutto sommato al di sotto del necessario - piuttosto che chi ha aperto un contenzioso dieci anni fa". Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, in un'intervista a Repubblica, ribadisce la sua contrarietà e quella del Pd alla misura di stralcio delle vecchie cartelle esattoriali contenuta nel decreto Sostegni. Nessuna sorpresa, poi, sulla diversità di vedute con il M5s: "So che si tratta di una loro posizione storica, ma quest' alleanza deve favorire un'evoluzione, in parte già avvenuta, e in quest'evoluzione mi auguro si possa convergere su un punto: un conto è il fisco amico, un altro è indebolire la fedeltà fiscale".

Il premier Draghi, secondo Orlando, "ha dato un messaggio chiaro. È legittimo che ognuno cerchi di affermare il suo punto di vista programmatico, ma quando si carica di significato simbolico una questione, spesso si finisce per non risolverla". E il segretario del Pd, Enrico Letta, "ha parlato in sintonia con il presidente Draghi: non è il momento di far pesare sul governo le bandiere propagandistiche. Ognuno ha il diritto di sventolarle, ma non può tenere in ostaggio l'esecutivo. Che si fonda su un'alleanza tra diversi, anche alternativi. Questo passaggio si giustifica perché il capo dello Stato ha richiamato la situazione drammatica della pandemia, ma è chiaro che non siamo né vogliamo essere omologati alla Lega".