Politica

Dl Sostegno, il condono agita la maggioranza. Orlando: “M5s non segua la Lega"

Maggioranza spaccata sullo stralcio delle cartelle esattoriali fino a 5mila euro inserito nel decreto Sostegni. Orlando: "Il M5s non vada dietro alla Lega"

Per quanto riguarda il blocco dei licenziamento, che per le grandi aziende scadrà a fine giugno, il ministro del Lavoro spiega: "Da qui a giugno dovremo verificare due cose: se dentro la grande industria ci siano settori che hanno particolari gradi di sofferenza, per cui questa risposta non sarebbe adeguata. E se si riesce a mettersi intorno a un tavolo per capire se c'è la volontà comune, tra le parti sociali, di attivare gli ammortizzatori per evitare i licenziamenti". Per proteggere il lavoro, sottolinea Orlando, servono "nuovi ammortizzatori sociali. A ogni lavoratore - indipendentemente dal contratto - va dato uno strumento che faccia da paracadute nelle crisi".

Sulle alleanze, Orlando crede che Letta perseguirà "la costruzione di un campo largo" in continuità con Zingaretti, "perché, al di là delle strumentalizzazioni, non c'è nessuno nel Pd che davvero metta in dubbio l'alleanza con i 5 stelle. La discussione è sul dove è maturo quest'asse, nelle città, e su come va realizzato su basi programmatiche". Ma non ci sono preclusioni verso liberali: "Se vogliamo vincere alle amministrative, in un sistema che spinge verso il bipolarismo, non si può partire da veti". Il Pd deve "traguardare alla vocazione maggioritaria, che oggi significa riconquistare l'elettorato popolare. Deve assumere la questione sociale come cruciale". Infine, sulle eventuali dimissioni dei capigruppo di Camera e Senato, Orlando dichiara: "È un gesto che storicamente si è sempre fatto. Un atto di riguardo, quasi dovuto".