Politica

"Downgrade Moody's? Troika in Italia e governo di emergenza". Inside choc

Di Alberto Maggi

Palazzo Chigi e ministero dell'Economia fanno muro sulla manovra: "Solo piccoli cambiamenti". Pensioni, verso l'intesa su Quota 103 con finestre di 6-9 mesi

Downgrade Moody's il 17 novembre? Fonti della maggioranza: "I nostri titoli di Stato diventerebbero "junk", spazzatura, e i fondi di investimento internazionali smetterebbero di acquistarli"

 

L'ipotesi viene giudicata "remota" e "improbabile". Ma non si sa mai. La data da segnare sul calendario è quello del 17 novembre quando l’agenzia Moody’s esprimerà il suo giudizio sulla situazione debitoria dell’Italia e della sua capacità di ripagare il debito. Il giudizio di Moody’s è particolarmente importante. Questo perché mentre tutte le agenzie hanno un margine di manovra per criticare lo stato economico dell'Italia necessariamente senza intaccare il livello Investment Grade, Moody’s non ha margini. Questo significa che potrebbe abbassare ulteriormente il giudizio, già attualmente al limite, portandolo ad uno stato di Non Investment Grade. Se questo avvenisse si aprirebbero scenari molto preoccupanti.

Di fatto, spiegano nella maggioranza di Centrodestra, i nostri titoli di Stato diventerebbero "junk", spazzatura, e i fondi di investimento internazionali smetterebbero di acquistarli. Non solo, la Bce potrebbe non sostenere più i titoli pubblici italiani venendo meno all’acquisto. Se Moody’s portasse il suo giudizio da Baaa3 a Ba1, il nostro paese rientrerebbe tra i paesi ad alto debito e ad alto rischio e gli investimenti nei suoi titoli di Stato diventerebbero speculativi. Lo spread, ovvero la differenza di rendimento tra i Btp e il Bund tedesco, potrebbe di nuovo riesplodere.

Ecco perché Palazzo Chigi e Ministero dell'Economia, nonostante gli appetiti elettorali (in vista delle Europee) dei partiti, continuano a parlare di manovra quasi blindata, senza emendamenti della maggioranza e da approvare in tempi rapidissimi (ovviamente con la fiducia). Come ha confermato Massimo Garavaglia, presidente della Commissione Finanze del Senato e leghista moderato molto vicino a Giancarlo Giorgetti. "Speriamo che non accada, e non dovrebbe accadere, ma se ci fosse il downgrade di Moody's non salterebbe il governo, salterebbe il Paese", affermano fonti qualificate di Centrodestra. Con la prospettiva quasi inevitabile che in Italia arriva la tanto temuta troika modello Grecia 2010 ovvero misure lacrime e sangue sia sul fronte dei tagli alla spesa pubblica sia su quello dell'incremento delle tasse.

Uno spettro a cui Meloni non vuole nemmeno pensare, anche perché quasi certamente porterebbe al governo di emergenza nazionale chiesto da Carlo Calenda, e sta insistendo - insieme al sottosegretario Giovanbattista Fazzolari - per bloccare, fermare e arginare qualsiasi tentativo dei partiti di governo di toccare la Legge di Bilancio. Rispetto alle bozze uscite finora, potrebbero esserci soltanto "piccoli cambiamenti" in particolare su pensioni (Quota 103 ma con una finestra per l'uscita che varia tra pubblico e privato sarebbe l'intesa raggiunta in maggioranza sulla formula per l'uscita anticipata per la pensione. Non cambierebbero i requisiti di 62 anni di età e 41 di contributi ma, una volta raggiunti, i dipendenti privati dovrebbero aspettare 6 mesi per l'assegno e i pubblici 9 mesi) e sulla cedolare secca (nella nuova bozza viene confermato l'aumento della cedolare secca dal 21% al 26% per gli affitti brevi). "Qui c'è di mezzo il futuro del Paese, non si scherza. Avanti così, dritti, veloci e senza modifiche", spiegano fonti di Fratelli d'Italia. Incrociando le dita che da Moody's non arrivi il terremoto economico-finanziario ma anche politico.