Politica

Draghi premier, avanza l'ipotesi. I due Matteo in campo. Pd e M5S...

Alberto Maggi

Larghe intese anti-crisi? Chi dice sì, chi no e chi forse...

Non oggi. Non domani. Nemmeno settimana prossima. Ma l'ipotesi Mario Draghi premier di un governo di unità nazionale inizia a farsi strada dietro le quinte dei Palazzi della politica. L'ex presidente della Banca Centrale Europea, che gli italiani gli rimpiangono a Francoforte per il famigerato 'whatever it takes', ha infranto il totem del debito pubblico parlando con la Bibbia dei mercati, il Financial Times. E l'invito agli Stati a spendere e investire per fronteggiare le gravissime conseguenze economiche dell'emergenza Covid-19 ha raccolto il plauso unanime delle forze politiche. Da Matteo Salvini (direttamente in Aula a Palazzo Madama) fino al ministro dell'Economia Dem Roberto Gualtieri.

Sullo sfondo - al di là della ricetta e dei consigli di Draghi - aleggia l'esecutivo di larghe intese, quella sorta di Grande Coalizione tutti dentro per superare la più grave crisi dal Dopoguerra a oggi. La Lega sembra in prima fila impegnata a lavorare a questo scenario con l'ex ministro dell'Interno che ha fatto propri i consigli dell'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, amico personale di Draghi. Il 'Capitano' è passato dal 'via dall'euro' del 2014 a ringraziare l'italiano che più di tutti ha rappresentato la moneta unica in Europa. Per il Carroccio la soluzione governo di unità nazionale sarebbe anche un modo per rientrare nella stanza dei bottoni visto che tra coronavirus, referendum sul taglio dei parlamentari e semestre bianco del Capo dello Stato le elezioni politiche molto difficilmente si terranno prima del 2023.

Anche Forza Italia sembra interessata - in prospettiva e non oggi, come ha chiarito il vicepresidente Antonio Tajani ad Affaritaliani.it - all'ipotesi del governissimo con l'ex numero uno della Bce a Palazzo Chigi. Non a caso Tajani ha ricordato come sia stato proprio Silvio Berlusconi a volere Draghi all'Eurotower. Restando nel Centrodestra, pesa certamente il no di Fratelli d'Italia (ribadito da Carlo Fidanza ad Affaritaliani.it), anche se i numeri in Parlamento di FdI sono abbastanza esigui e non corrispondono al 12-13% dei sondaggi nazionali. Giorgia Meloni conferma la sua linea di coerenza e resta ferma sul no a governi con Pd e M5S.

Matteo Renzi ha elogiato Draghi al Senato sottolineando come abbia "indicato la strada" e, considerando le tensioni fortissime nella maggioranza pre-emergenza Covid-19, sicuramente Italia Viva sarebbe della partita in un esecutivo di unità nazionale.

Il Partito Democratico uffcialmente conferma il sostegno al premier Giuseppe Conte ma per bocca dei due capigruppo, Andrea Marcucci e Graziano Delrio, ha lanciato un fortissimo appello alla collaborazione piena con le opposizioni in un momento estremamente drammatico per il Paese. Tanto che, secondo fonti Dem qualificate, la soluzione Draghi presidente del Consiglio esiste davvero, sullo sfondo e non a emergenza sanitaria ancora in corso, soprattutto se la situazione economico-finanziaria dello Stato fosse davvero pesante e sull'orlo del default. In quel caso, spiegano dal Nazareno, solo un uomo autorevole e stimato in Europa come Draghi (alla guida di un fronte ampio) potrebbe convincere le cancellerie e Bruxelles a garantire il sostegno necessario all'Italia, tranquillizzando anche i mercati finanziari e il terribile spread.

Quasi scontata la contrarietà alla Grande Coalizione della sinistra di LeU, resta il no secco del Movimento 5 Stelle (confermato ieri da Manlio Di Stefano e oggi da Vito Crimi su Affaritaliani.it) che in Parlamento è ancora la forza politica con il maggior numero di deputati e senatori. Sono in molti però, sia nella Lega che nel Pd, a sottolineare come oggi sia ovvio che i pentastellati facciano quadrato attorno a Conte, ma nei prossimi mesi, se la situazione economica fosse drammatica, anche il no oggi granitico dei 5 Stelle potrebbe diventare quantomeno un nì, o un forse.

Senza dimenticare che il Presidente Sergio Mattarella potrebbe intervenire con un'azione forte di moral suasion per unire le forze nel supremo interesse nazionale. Ed è così che sullo sfondo, grazie soprattutto alle mosse dei due Matteo, lo scenario Draghi premier e larghe intese cresce pronto a materializzarsi quando la fase acuta del contagio sarà passata e l'emergenza principale sarà quella economico-finanziaria.