Politica

É guerra al riconoscimento facciale: tutti i modi per combattere il sistema

di Antonio Amorosi

Ecco le invenzioni che combattono la tecnologia di riconoscimento facciale che si sta diffondendo nelle nostre società mettendo a rischio le democrazie

Big Brother Watch, gruppo per le libertà civili ritiene che la tecnologia potrebbe alterare il modo in cui la polizia si approccia alla gente. "Si è invertita la presunzione di innocenza”, ha detto la regista e attivista Silkie Carlo, nota per aver lavorato al fondo per la difesa di Edward Snowden, “significa che i membri del pubblico nella nostra vita quotidiana sono effettivamente sottoposti a un costante controllo della polizia, che controlla costantemente la nostra identità per assicurarsi che non siamo criminali".

Non di poco conto l’iniziativa di un movimento femminista americano Hyphen Labs che qualche anno fa ha presentato al Sundance Film Festival USA, quello ideato dall’attore Robert Redford, degli schermi mimetici indossabili.

I ricercatori della Lomonosov Moscow State University e del Huawei Moscow Research Center hanno fatto anche meglio. Hanno creato una carta (come quelle dei giochi da tavola) realizzata con una normale stampante a colori casalinga e indossabile in testa su un cappello ma progettata per nascondere l'identità di una persona ai sistemi di riconoscimento facciale. Sono andati poi a ruba gli abiti ideati dai designer di Stealth Wear, vestiti con tessuti lucidi che confondono l’intelligenza artificiale.

C’è poco da fare. Per quanto le popolazioni appaiano inerti con la schedatura di massa sta nascendo un movimento che vuole impedire alle democrazie di degenerare in sistemi sempre più autoritari. E contrastare i sistemi di riconoscimento facciale ne è consequenziale.