Politica
“È stato tradito dal suo solipsismo”, analisi e aneddoti su Berlusconi

Le interviste dei quotidiani ai protagonisti della politica e della finanza che insieme a Berlusconi hanno scritto gli ultimi 30 anni della storia italiana
Urbani: "E' stato tradito dal suo solipsismo"
Il fondatore di Forza Italia "ha avuto giuste intuizioni, ma è stato tradito dal suo solipsismo". Questa l'analisi tracciata dal co-fondatore del partito Giuliano Urbani. "Mi colpì subito il fatto che, almeno a parole, voleva fare un partito liberale di massa", ricorda in un'intervista a La Repubblica l'ex ministro azzurro parlando di Silvio Berlusconi. "Promettemmo una serie di novità legislative e funzionali. Gli italiani ci seguirono". "Solo che il progetto fu subito annacquato, condizionato dalle esigenze degli alleati: Bossi voleva la secessione, Fini era a quei tempi l'espressione di una Destra post-fascista", precisa Urbani. Il suo giudizio su quel che è diventato il partito è "negativo". "FI non è mai stata un partito e solo in parte un movimento politico, è stata poco più di un comitato elettorale". Secondo Urbani, "l'errore strategico è stato quello di non creare un partito contendibile, in democrazia non ha senso. E di non lavorare mai per una successione all'altezza". "Ha spesso preferito maggiordomi a collaboratori in grado di succedergli", aggiunge. Un futuro per Forza Italia? "Francamente non ne vedo", ammette l'ex forzista. "Gli elettori di Forza Italia sono già con Giorgia Meloni, abile nel porsi come leader moderata. Oggi è l'unica alternativa al centrosinistra che non ha una guida aggregante".
Caltagirone: "Ammiravo il suo coraggio, rimarrà nei libri di storia"
"Me lo ricordo pieno di fantasia e di carica innovativa. Ciò che ho sempre ammirato in lui è il coraggio. Un uomo arrivato, che mette in discussione se stesso e il suo patrimonio per una nuova avventura considerata allora con scarse probabilità di successo". Così Francesco Gaetano Caltagirone, imprenditore e editore del 'Messaggero', in un ricordo di Silvio Berlusconi pubblicato sul quotidiano."Un coraggio che poi ha continuato ad avere quando, attaccato da molte parti, ha saputo resistere al suo posto senza farsi intimidire. Rimarrà nei libri di storia: pochi di quelli che lo hanno attaccato ci rimarranno", ha aggiunto nel suo ricordo Caltagirone.
Cofferati: "Ha sempre rispettato il sindacato"
"Tra noi c'è stato un rapporto non facile, ma ha sempre rispettato il ruolo del sindacato". Così l'ex segretario generale della Cgil Sergio Cofferati a La Stampa ricordando Silvio Berlusconi. Al suo secondo mandato, l'ex premier provò a cambiare lo Statuto dei lavoratori. "C'era una forte pressione di Confindustria per abolire l'articolo 18 e cancellare la cultura dei diritti. Berlusconi subiva questa pressione", ricorda l'ex leader sindacale. "Con noi non aveva un atteggiamento pregiudizialmente ostile, la contrapposizione è sempre stata sui temi, con posizioni molto lontane e giudizi duri da entrambe le parti. Ma i rapporti non sono mai degenerati", precisa Cofferati. Sull'Articolo 18 "li abbiamo costretti a fermarsi, dopo un confronto duro, che finì con la rottura". Su un episodio è molto critico.
"Fu un episodio grave, il tentativo dell'allora premier e di altri esponenti di governo di avallare l'idea che le risposte della Cgil alle loro scelte sbagliate avessero stimolato le azioni dei terroristi. Un modo per delegittimare la manifestazione del Circo massimo, già convocata pochi giorni dopo l'omicidio di Marco Biagi". Tra gli altri errori di Berlusconi, Cofferati segnala "una mancanza". "Pur trovandosi nelle condizioni di provarci, non ha fatto nulla per proiettare il Paese in Europa". Non ha cioè indicato politiche "per consentire all'Italia e all'Europa di competere a livello globale". Un approccio "molto nazionalista - sostiene l'ex sindacalista -, concentrato su quello che doveva fare in Italia".