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Politica
Elezioni 2018 Centrodestra, "vittoria alla portata di mano. Salvini..."

Accordo anche con Noi con l'Italia-Udc, che cosa significa per il Centrodestra?
"Vuol dire che oggi più di ieri c'è la concreta possibilità che il Centrodestra unito vinca le elezioni politiche".

Quanto prenderà il Centrodestra il 4 marzo?
"Tanto, molti più voti delle altre coalizioni".

Arriverà al 40%?
"Me lo auspico".

Accetterete Salvini premier se la Lega sarà il partito della coalizione con più voti?
"Quelle sono le regole del gioco ribadite da tutti i leader, quindi sì, certo".

E chi sarà il premier se Forza Italia sarà prima, visto che molto probabilmente Silvio Berlusconi non può?
"Deciderà il partito, non decide Giovanni Toti. Ovviamente a partire da Berlusconi"

Si fanno i nomi di Tajani e Frattini...
"Non partecipo al totopremier, mai. Il partito indicherà un nome e gli alleati diranno la loro opinione".

Giovanni Toti premier?
"Toti sta benissimo dove è ora. Continuerò a fare il mio lavoro ricandidandomi nel 2020. Anzi, il buon esempio dei provvedimenti della Regione Liguria sarà un contributo al governo nazionale del Centrodestra. Serietà vuole che si portino a termine i compiti che sono stati assunti".

Perché Stefano Parisi fuori dal Centrodestra?
"Francamente non saprei. Non si è accordato probabilmente perché non ha trovato spazio nella 'quarta gamba' che era la sua collocazione naturale".

Ora la prospettiva per il Centrodestra è il partito unico?
"Me lo auguro. Affrontiamo queste elezioni con una grande frammentazione a destra e a sinistra che non aiuta gli elettori a scegliere e nemmeno semplifica il quadro politico e la futura governabilità. Non solo, i partiti spesso hanno evidenziato l'esigenza di semplificare il quadro. Diciamo che la strada ora è più spianata".

Federazione o partito unico?
"Per arrivare al partito unico bisogna fare molti passi e la federazione può essere il primo. Servirebbero regole comuni, una comune selezione della classe dirigente e una piattaforma programmatica comune. L'accordo sul programma firmato dai leader è certamente una buona base di partenza, poi ci sono gli esempi di governo insieme in Lombardia, Veneto, Liguria e Sicilia".

Forza Italia è la guida di questo Centrodestra?
"Forza Italia è sempre stato il baricentro della coalizione, storicamente un centro moderato. Dopodiché la legge elettorale proporzionale prevede che siano gli elettori a scegliere chi li convince maggiormente domenica 4 marzo".

E se dalle urne non uscisse una maggioranza?
"Il Presidente Mattarella farà le consultazioni e si vedrà in Parlamento se ci sono forze che convergono. Per quanto mi riguarda la grande coalizione non è un'ipotesi da prendere in considerazione".

Perché?
"Si è dimostrata inefficace visto che in questi cinque anni, di fatto, abbiamo avuto una grande coalizione e non ci sono stati passi avanti per il Paese in termini di sicurezza e sul piano economico. Non solo, il sistema dei partiti è più frammentato che mai. Questi cinque anni di grande coalizione non sono incoraggianti e di certo non c'è l'intenzione di continuare su questa strada".

Quindi nuove elezioni...
"Decideranno Mattarella e i nuovi presidenti dei gruppi".

Temete un'intesa Lega-5 Stelle?
"Assolutamente no. Penso che la Lega sia un partito serio che da due anni e mezzo governa con me la Regione Liguria. Insieme abbiamo vinto in tutte le città liguri dove si è votato con programmi seri e concreti. La Lega ha una forte volontà di cambiare questo Paese, mentre i 5 Stelle sono un grande spot televisovo o poco più. Su economia, sicurezza, famiglia, diritti civili, infrastrutture, energia hanno idee poco chiare. Sono un partito che va dove c'è da rosicchiare un po' di consenso e che si nutre soprattutto di antagonismo nei confronti di altre forze politiche e sociali. Dal punto di vista programmatico ci sono grandi differenze tra Lega e 5 Stelle, e una loro alleanza sarebbe ancora più innaturale della grande coalizione. Comunque Salvini ha escluso questa eventualità senza se e senza ma".

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elezioni 2018elezioni 2018 centrodestra





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