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Politica
Elezioni comunali risultati, Lega boom. Male il M5S, soffre il Pd. I risultati

 


Elezioni amministrstive 2018 risultati. Il Centrodestra strappa Catania, Vicenza e Treviso: il centrosinistra tiene Brescia e rischia anche a Siena

Con Emilio Del Bono il centrosinistra conquista Brescia senza dover andare al ballottaggio. Molti i consensi persi dal Movimento fondato da Beppe Grillo, che si ferma sotto il 6%.

Il centrosinistra è avanti ad Ancona,  unico capoluogo di regione dove si è votato per eleggere il sindaco e il Consiglio comunale. La sindaca Pd uscente Valeria Mancinelli si afferma, con il 48% dei consensi, sugli altri competitor e se la vedrà al ballottaggio con il candidato civico sostenuto dal centrodestra Stefano Tombolini.

Confronto a due a fine giugno anche ad Avellino, dove il candidato del centrosinistra Nello Pizza (42,9%) dovrà vedersela con Vincenzo Ciampi (20,2%) del Movimento 5 stelle.

Trionfo del centrodestra  trainato dal Carroccio in Veneto, con la vittoria al primo turno a Treviso di Mario Conte con il 54,5%, e di Francesco Rucco a Vicenza con il 50,6%.

L'ex ministro Claudio Scajola (35,3%) che si è presentato con una coalizione di liste civiche di centrodestra, è primo nelle preferenze degli elettori di Imperia: al ballottaggio sfiderà Luca Lanteri, (28,7%) sostenuto da Lega e Fratelli d'Italia.

Centrodestra in netto vantaggio anche a Teramo: qui Giandonato Morra può vantare il 34,6% delle preferenze, con un distacco di quasi 15 punti da Gianguido D'Alberto (21,1%), candidato del Pd.

Marco Scaramellini, candidato di centrodestra alla poltrona di primo cittadino a Sondrio, ha preso il 46,8%: a fine mese si batterà con Nicola Giugni del centrosinistra (36,1%).

A Brindisi stessa storia: il candidato di centrodestra Roberto Cavalera, con il 34,7% delle preferenze, si batterà per il posto di primo cittadino con Riccardo Rossi (23,5%), candidato del Pd.

A Terni il centrosinistra dice addio a un'altra roccaforte. Nella città umbra la crisi economica ha pesato più che altrove, con le acciaierie in costante affanno, e dove la giunta dem di Leopoldo Di Girolamo è crollata con un anno di anticipo. In base ai risultati, il candidato sindaco del centrodestra, l'avvocato Leonardo Latini, con il 49.2%, andrà al ballottaggio con lo sfidante del M5s Thomas De Luca. Mentre è fuori dalla sfida a due Paolo Angeletti, ex dirigente del Pci sostenuto dai dem e da una civica, che si ferma al 15%. La Lega di Matteo Salvini emerge inoltre come primo partito della coalizione.

Nelle città toscane, il centrosinistra è in vantaggio sugli avversari, ma il secondo turno non è privo di rischi perché tutti i candidati sono intorno al 30%: a Siena ballottaggio sul filo di lana fra il sindaco del Pd uscente Bruno Valentini, che ha preso il 27,4%, e Luigi De Mossi del centrodestra, che ha raggiunto il 24,2%. Per la poltrona di Massa, il candidato dem Alessandro Volpi con il 33,9% sfiderà Francesco Persiani del centrodestra, che ha raggiunto il 28,02%, mentre a Pisa andranno al ballottaggio Michele Conti (centrodestra) che si è fermato al 33,4% e Andrea Serfogli (Pd) che ha preso il 32,2%.

A Viterbo, dopo aver governato per cinque anni in una coalizione di centrosinistra, il Pd non arriverà al ballottaggio. La sfida del 24 giugno sarà tra il candidato del centrodestra Giovanni Arena (40,2%) e Chiara Frontini, della lista civica Viterbo2020, al 17,5%.

Per la prima volta da quando è stato introdotto questo sistema elettorale, sarà il ballottaggio a scegliere il sindaco di Imola che, sempre per la prima volta, sarà una donna. Negli ultimi 25 anni, infatti, il centrosinistra era sempre riuscito a portare il proprio candidato sindaco sopra la soglia della metà più uno dei votanti. Stavolta invece Carmen Cappello, sostenuta dal Pd e dagli alleati, si è fermata al 42%. Il 24 giugno se la vedrà con Manuela Sangiorgi del Movimento 5 Stelle, che ha preso il 29,2%.

Male i cinquestelle in Piemonte che restano fuori dai ballottaggi di Orbassano (grosso centro alle porte di Torino) e Ivrea, la città cara a Gianroberto Casaleggio.

In Sicilia erano chiamati alle urne gli abitanti di cinque città importanti, a partire da Catania e Messina. Qui dove alle politiche il giallo del M5s ha dominato il voto - addirittura esaurendo le liste dei candidati nel proporzionale - il Movimento subisce un colpo abbastanza netto a vantaggio del centrodestra.

A spoglio non ancora ultimato, a Catania il centrodestra di Salvatore Pogliese vince già al primo turno con il 52,4%, annientando il sindaco uscente Enzo Bianco che si ferma al 26,4%. Esponente storico del Partito democratico, Bianco questa volta aveva scelto di correre solo con liste civiche, rinunciando al simbolo Pd.

Il Movimento 5 stelle è fuori dal ballottaggio anche a Messina, dove al secondo turno sono arrivati Placido Bramanti (centrodestra) al 28,4% e Cateno De Luca (civiche di centro), che ha preso il 19,7%. Anche a Siracusa la sfida sarà tra Ezechia Paolo Reale del centrodestra 37,3% e il civico Francesco Italia 19,4%.

Il Pd tiene invece a Trapani, dove vince al primo turno il candidato Pippo Tranchida con il 70,7%.

Nei due municipi di Roma chiamati al voto, cattive notizie per il Movimento 5 Stelle: entrambi i candidati sono  fuori dai giochi, mentre il centrosinistra vince al primo turno nell'VIII Municipio, mentre va al ballottaggio con il centrodestra nel III. M5s arretra anche a Ivrea, città cara a Casaleggio. Tiene invece a Fiumicino il sindaco uscente di centrosinistra Esterino Montino, che va al ballottaggio con il candidato centrista Baccini. Molto male l'esponente dei 5 Stelle Fabiola Velli.

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