Politica
Elezioni Emilia, "attenti alle sorprese nelle urne". Parla Nando Pagnoncelli
Il sondaggista ad Affaritaliani.it su effetto Sardine, indecisi e...
Elezioni in Emilia Romagna, che cosa possiamo aspettarci domenica sera alla chiusura delle urne? Ci saranno colpi di scena rispetto agli ultimi sondaggi pubblicati prima del black out imposto dalla legge? Affaritaliani.it lo ha chiesto a Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos.
Come vede il voto di domenica, soprattutto in Emilia Romagna?
"Il principale problema è quello di considerare i dati quando si analizzano i candidati alla presidenza della Regione e quando invece si studiano quelli dei partiti. Ricordo che Cacciari era avanti su Galan come candidato, ma poi vinse Galan che era in testa come liste".
Traslando il tutto nella sfida di questa domenica in Emilia?
"Bonaccini è molto più popolare rispetto a Borgonzoni, ma dal sondaggio che avevamo fatto a metà dicembre risultava molto elevata la quota di incerti e di astensionisti. Non solo, emergeva anche che il vantaggio di Bonaccini su Borgonzoni era più netto nella partita dei candidati e meno in quella dei partiti".
Quindi?
"Grande prudenza, senza dimenticare l'elemento delle Sardine che si è inserito nelle ultime settimane. Non sono un soggetto politico ma potrebbero aver attivato una serie di elettori che erano più inclini ad astenersi o a stare fuori dalla competizione elettorale".
Il caso Gregoretti e il possibile processo a Salvini peseranno?
"Difficile, un sondaggio che abbiamo condotto recentemente dimostra come secondo la maggioranza degli italiani le elezioni in Emilia Romagna non segneranno il destino dei leader politici. I cittadini, parlo non solo degli emiliano-romagnoli, mettono la legittima enfasi in queste elezioni regionali ma senza accalorarsi particolarmente".
Ci saranno sorprese domenica sera?
"Se guardiamo agli ultimi tre anni le sorprese sono sempre possibili. Non le escludo".
In Umbria e in Sardegna i sondaggi avevano sottovalutato il Centrodestra, potrebbe accadere la stessa cosa anche domenica?
"La storia non si ripete mai, ma è vero che negli ultimi sette giorni tra il 25 e il 30% degli elettori decide cosa fare al seggio. Sono pertanto i giorni decisivi ed ecco perché Salvini è particolarmente attivo sul territorio. Ricordo l'ultimo comizio in Duomo a Milano nel 2018 quando il leader della Lega mostrò il Vangelo e il rosario, quella settimana fu l'unica in cui registrammo un vantaggio del Carroccio su Forza Italia. Con quel gesto Salvini riuscì ad attrarre una parte di elettori azzurri un po' spaventati rassicurandoli sui valori che avrebbe voluto rappresentare".