Politica

Elezioni Emilia Romagna, alta affluenza: chi favorisce e chi penalizza

Elezioni Emilia Romagna, che cosa potrebbe cambiare con l'affluenza in fortissima crescita

Che l'affluenza alle urne in Emilia Romagna fosse più alta della scorsa tornata tutti se l'aspettavano. Ma forse nessuno aveva pronosticato che alle ore 12 fosse addirittura il doppio rispetto alle precedenti Regionali. Che cosa può significare? Chi favorisce nella sfida tra Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni? Tutto può essere ovviamente e si possono fare solo supposizioni.

Probabilmente una partecipazione al voto superiore al 37% finale delle scorse elezioni regionali ma non oltre il 60% potrebbe (condizionale d'obbligo) avvantaggiare il Centrosinistra per l'effetto Sardine, voto disgiunto, voto diretto a Bonaccini in chiave anti-sovranista e anti-Salvini. Ma un'affluenza alle urne finale oltre il 60% potrebbe significare una mobilitazione di chi vuole lanciare un forte segnale non tanto contro il Pd emiliano e Bonaccini quanto contro il governo nazionale, favorendo quindi la candidata leghista e del Centrodestra Borgonzoni. Quanto ai sentimenti che si respirano nei partiti, in mattinata c'era un crescente seppur cauto ottimismo nel Carroccio con la sensazione che l'impresa di espugnazione della rossa Emilia Romagna fosse davvero a portata di mano. Ma all'ora di pranzo si registrava nel Pd la speranza che l'affluenza elevata possa davvero fermare l'avanzata leghista. Un misto di impressioni e sensazioni che lasciano intravedere una sfida forse all'ultimo voto. Preoccupazione tra i candidati e i partiti minori, 5 Stelle compresi. Il timore è che la polarizzazione Pd-Lega porti a un risultato deludente e sotto le attese degli altri. Per quanto riguarda la Calabria, si conferma un grandissimo ottimismo nel centrodestra per poter conquistare la guida della regione, con la candidata di Forza Italia Jole Santelli.