Politica
Elezioni, Meloni premier: Boldrini “invidiosa” non lo accetta e spara a zero
Boldry non si capacita di non essere più capa della Camera e vive in un immaginifico mondo tutto suo dove lei è ancora la reginetta delle Istituzioni
E poi parte di delirio finale: “Sui diritti delle donne e delle persone LGBTQ+, la destra ha un'idea ben precisa: retrograda e oscurantista. Per il Partito democratico sono uno dei pilastri del programma, abbiamo portato avanti il Ddl Zan affossato dalla destra e mettiamo al centro i diritti delle donne. La destra invece ha una dimensione delle donne molto diversa, legata alla famiglia. La donna è quella che fa figli, e allora se fa figli viene considerata, e magari le si toglie anche qualche tassa. Questo è il modello Orban, che tanto piace a Salvini".
Ora il cosiddetto Ddl Zan è riconosciuto proprio da femministe storiche di sinistra come uno strumento completamente starato che evoca, provoca e sorregge una “dittatura della minoranza” che non fa certo bene proprio alla democrazia. Ormai, grazie a questo clima di intolleranza, c’è paura a dirsi eterosessuali. La Boldrini rappresenta il vetero - femminismo degli anni ’70 dello scorso secolo, quello delle donne che urlavano nelle piazze “tremate tremate le streghe sono tornate” e facevano il simbolo della bernarda con le mani congiunte.
La sua è una proposta politica avvelenata dall’odio contro i maschi e da un finto femminismo di facciata che in realtà vorrebbe consegnare l’universo rosa alle riserve elettorali non riconoscendo affatto il valore delle donne. Giorgia Meloni, che la Boldrini vede come il diavolo, non ha avuto bisogno di quote rosa e di storpiare orribilmente il lessico per diventare a breve la prima donna Presidente del Consiglio. La Boldrini è invidiosa di questo e non riesce proprio ad accettare che una donna di destra le soffi il posto. Le consigliamo “Maalox e vigile attesa”.