Elezioni, Pd: pronte le 'purghe renziane'. Fuori dalle liste Bersani & C.
Elezioni, Renzi non vuole ricandidare chi ha votato No al referendum costituzionale
In Parlamento le hanno già battezzate come le 'purghe renziane'. Il presidente del Consiglio uscente, come ha scritto Affaritaliani.it (leggi qui), corre dritto verso le elezioni politiche anticipate (forse già a fine febbraio o ai primi di marzo), e non a caso il Pd accelera sulla Legge di Bilancio, e già prepara la vendetta contro la minoranza interna. Qualunque sia la legge elettorale con la quale gli italiani saranno chiamati al voto, al Nazareno assicurano che l'intenzione ferma del segretario dem sia quella di non ricandidare nessuno dei parlamentari uscenti che al referendum costituzionale si è schierato per il No. A casa quindi big del calibro di Pierluigi Bersani, Rosy Bindi e Roberto Speranza (solo per fare qualche nome).
Unico salvato Gianni Cuperlo, che poco prima dell'apertura delle urne ha siglato un'intesa, ormai inutile, sull'Italicum assicurando il suò Sì alle riforme. La lealtà premierà quindi Cuperlo ma la vendetta si abbatterà contro tutti quei deputati e senatori che hanno osato mettersi contro Palazzo Chigi e le riforme sonoramente bocciate dagli italiani. Ma la strada verso le 'purghe renziane' non è tutta in discesa. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, infatti, né Dario Franceschini né Matteo Orfini condividono la linea dura del leader e premier uscente. E si battono per evitare lo scontro con la sinistra interna e per cercare di tenere unito il partito anche e soprattutto in vista del probabile ritorno alle urne. Al fianco della linea di Renzi, però, ci sarebbero sia Graziano Delrio, sia Maria Elena Boschi, sia Luca Lotti (insieme ad altri renziani doc) che condividono l'obiettivo di ìfarla pagare' a chi nel Pd ha votato No.