Politica
Manovra, effetto Regionali. Prevale la linea di Forza Italia: estensione del taglio dell'Irpef e niente per le partite Iva
FdI: azzurri davanti alla Lega. Parlano i numeri. Inside
Nulla cambia per quanto riguarda la road map delle riforme. Conseguenze dei risultati elettori sulla Legge di Bilancio
Il senso politico all'interno della maggioranza di governo dei risultati delle elezioni regionali di domenica e lunedì, oltre alla perdita della guida della regione Umbria che era l'unica bandiera leghista nel Centro Italia con Donatella Tesei, sono i dati dei singoli partiti all'interno della coalizione di Centrodestra. Pur senza bissare gli ottimi numeri delle elezioni europee di giugno, causa anche la presenza come sempre di diverse liste civiche, Fratelli d'Italia sostanzialmente tiene e si conferma nettamente la prima forza politica della maggioranza.
La vera sfida era tra i due vicepremier e, dopo che in Liguria la Lega aveva avuto un sussulto superando Forza Italia, stavolta sia in Emilia Romagna sia in Umbria gli azzurri sono rimasti davanti al Carroccio conquistando in entrambe le regioni due consiglieri rispetto a uno solo della Lega. Quali conseguenze ci saranno sul governo? Nulla cambia per quanto riguarda la road map delle riforme (come ha scritto ieri Affaritaliani.it, figlia di un'intesa di massima tra i leader) - sistemare l'autonomia regionale differenziata dopo la sentenze della Consulta, il premierato e la riforma istituzionale della Giustizia - le ripercussioni saranno sulle modifiche in Parlamento alla Legge di Bilancio varata dal Consiglio dei ministri.
Forza Italia chiede che tutti i fondi della riapertura dei termini del concordato fiscale fino al 12 dicembre vengano utilizzati per innalzare almeno fino a 50mila euro lordi l'anno il taglio dell'aliquota Irpef dal 35 al 33% per i lavoratori dipendenti. La Lega invece insiste che una parte vada a beneficiare ulteriormente le partite Iva innalzando il tetto, ora a 85 mila euro l'anno, fino al quale si applica la Flat Tax del 15%.
Alla luce della sconfitta della leghista Tesei in Umbria e del sorpasso di Forza Italia sul Carroccio in entrambe le regioni andate alle urne, fonti ai massimi livelli di Fratelli d'Italia spiegano ad Affaritaliani.it che se davvero con il concordato si arrivasse a quei due miliardi abbondanti che sono l'obiettivo dell'esecutivo, tutte quelle risorse andrebbero sul taglio dell'Irpef per il ceto medio senza toccare il tetto delle partite Iva. E se qualcosa dovesse restare andrebbe a incrementare le pensioni minime (anche di pochi euro). Insomma, i numeri contano. Gli elettori hanno parlato e le scelte di Palazzo Chigi sono chiare e conseguenti.
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