Politica

Elezioni Roma, la rivincita di Casaleggio. E ora nel Pd Letta è più debole

di Paola Alagia

Sfida Capitale tra Raggi e Gualtieri. Il dietro le quinte

Il primo tempo della partita “Capitale” si è chiuso ieri: a Roma, Pd e Cinque stelle correranno separati, almeno al primo turno. Con buona pace del segretario dem Enrico Letta e del leader in pectore del M5s Giuseppe Conte, che puntavano a uno scenario diverso. Sebbene oggi, l’inquilino del Nazareno sostenga “con forza” che “Roberto Gualtieri sarà il prossimo sindaco di Roma”, che lui ne è convinto e che “il Pd ha fatto questa scelta convintamente”.

E’ stato proprio Conte ieri a imprimere un’accelerazione alla vicenda romana, dichiarando il suo appoggio alla sindaca uscente e ricandidata Virginia Raggi. Di qui a cascata, anche il Nazareno si è messo in moto e, a distanza di qualche ora, l’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, fermo ai box da un po’ di tempo, ha rotto gli indugi. Sfumata ormai ogni chance di vedere in campo il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, infatti, ha annunciato la sua candidatura alle primarie. Fin qui la cronaca dei fatti.

Resta da capire a questo punto che lettura se ne dà tra le fila del Pd. Letta si è messo troppo in scia del M5s, subendone le decisioni? Ha ragione Carlo Calenda, altro aspirante sindaco di Roma, nel sostenere che “il candidato del Pd lo hanno scelto i Cinque stelle”, dopo il sostegno di Conte a Raggi e dopo le minacce degli assessori M5s in giunta Lazio “di far cadere la Regione”?
A dire subito la sua oggi è stata l’esponente dem di Base riformista e sottosegretaria al Mibact nel Conte due, Lorenza Bonaccorsi, con un tweet tranchant: “Quelli che si fanno scegliere il candidato sindaco da quelli che esprimono la peggiore sindaca degli ultimi anni”, con tanto di hashtag: #quandodiciunalineavincente.