Politica

Elezioni Spagna, la strategia anti Vox non paga: Feijòo perde la sua scommessa

di Vincenzo Caccioppoli

I popolari hanno certamente vinto, registrando un risultato ben superiore alle elezioni del 2019, ma non hanno stravinto: gli scenari aperti

Difficile immaginare che Sanchez possa sottostare al ricatto che i due partiti indipendentisti catalani senza troppi giri di parola hanno fatto intendere “non daremo il governo a Sánchez in cambio di nulla” ha detto il leader Puidgemont, a cui queste elezioni hanno consegnato un ruolo chiave nella prossima eventuale formazione di un governo socialista. Ed è proprio dalla Catalogna che i socialisti di sanchez hanno guidato la remuntada.

19 dei 49 deputati che vengono dalla regione più ricca e più controversa della Spagna sono stati conquistati dai socialisti. Evidentemente i provvedimenti così contestati anche all'interno del partito socialista stesso, adottati da Sanchez per “tenere buoni” gli alleati di Erc, come quello di concedere indulto ai separatisti, hanno pagato in termini di consenso. I popolari che proprio in Catalogna speravano di conquistare i voti necessari ad una vittoria rotonda, sono invece stati sconfitti.

Forse a mente fredda nei popolari ci sarà, come qualcuno già lascia sottintendere, un processo al leader, da sempre accusato di essere poco carismatico, rispetto per esempio all’astro nascente del partito, quella Isabel Diaz Ayuso, che esce ancora più rafforzata da questo voto deludente del partito. Sánchez invece che era dato per morto, può dire di avere comunque vinto in un certo senso la sua scommessa. La sua decisione di andare ad elezioni anticipate era sembrata a molti come la mossa disperata di un politico, dopo una delle peggiori sconfitte della storia del suo partito alle amministrative di maggio.

Qualche maligno ha voluto sottolineare come questo risultato forse abbia deluso più qualche notabile socialista che i popolari. Inutile negare infatti che siano molti i nemici di Sánchez che si annidano all’interno dello stesso Psoe. Ed è per questo che immaginare un nuovo governo Sánchez magari con un compromesso al ribasso con chi, come il partito di Puidgemont rimane fermo nelle rivendicazioni indipendentiste del 2017, appare ipotesi assai improbabile. Ma sulla carta almeno il premier uscente potrebbe vantare i numeri per formare un governo, cosa che invece sembrano attualmente mancare al suo rivale popolare.