Politica

Fiano: "Giusto intervistare i portavoce di Putin, ma con la Zakharova..."

Di Alberto Maggi

Caso-Non è l'Arena, per Fiano bisognava essere più duri con la funzionaria russa: "Sallusti? Io e Myrta Merlino abbiamo fatto bene a restare"

"La Zakharova non ha mai risposto a nessuna domanda di Giletti, ha irriso in parte Giletti"

"Come era prevedibile sulla trasmissione a cui ho partecipato ieri sera, Non è l'Arena condotta da Massimo Giletti, si stanno scatenando molte polemiche", spiega ad Affaritaliani.it il deputato del Partito Democratico Emanuele Fiano, presente ieri in studio su La7 alla trasmissione Non è l'Arena durante la quale Massimo Giletti, a Mosca, ha avuto un malore e durante la quale il direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti ha lasciato la trasmissione in polemica con gli ospiti russi.

"Intanto va fatta una ricostruzione. La trasmissione era separata in due capitoli distinti: nella prima parte, c'era un'intervista di Massimo Giletti alla signora Zakharova, che è la portavoce del ministro degli Esteri russo Lavrov. In questa prima parte, alla quale ho assistito guardandola su un monitor, la Zakharova ha fatto utilizzo della più bieca e falsa propaganda russa per relativizzare, minimizzare e sviare ogni possibile critica sulla criminale aggressione che la Russia di Putin sta attuando nei confronti dell'Ucraina. A me è parso che questa intervista sia il manifesto classico della propaganda russa, la Zakharova non ha mai risposto a nessuna domanda di Giletti, ha irriso in parte Giletti, ha detto in sostanza che noi italiani non conosciamo bene la storia, non conosciamo la storia del Donbass".

"Io ho avuto l'impressione che Giletti abbia risposto e criticato la Russia su molti argomenti, ricordando i massacri in Cecenia, l'invasione della Crimea, gli interventi russi in Siria, ad Aleppo, e poi Giletti ha sostenuto una tesi che personalmente non concordo e cioè che anche se non siamo d'accordo sul passato e sul ruolo dell'Occidente, l'importante è decidere adesso come si possa arrivare alla pace. Giletto ha detto ai russi di non capire dove vogliano arrivare e quali siano i loro obiettivi. Ecco, la mia differenza con Giletti è che io non faccio alcuna parentesi sul passato, però non penso che siano stati solo 40-45 minuti di propaganda russa. Certamente c'era, però ho visto Giletti non piegato alla propaganda di Mosca, anche se ha tenuto un taglio che non era il mio".