Politica

Fiano: "Giusto intervistare i portavoce di Putin, ma con la Zakharova..."

Di Alberto Maggi

Caso-Non è l'Arena, per Fiano bisognava essere più duri con la funzionaria russa: "Sallusti? Io e Myrta Merlino abbiamo fatto bene a restare"

"Nella seconda parte della trasmissione - prosegue Fiano - ho partecipato insieme a Myrta Merlino, nota conduttrice de La7, e al noto giornalista russo conduttore del più seguito talk show della Russia, molto amico di Putin con punte di 50 milioni di spettatori, più un altro personaggio ucraino il cui ruolo mi è più oscuro. In questa seconda parte, sia il sottoscritto sia Myrta Merlino abbiamo replicato con durezza e senza lasciare nulla di intentato alla propaganda che avevamo sentito nella prima parte e alla propaganda di cui è stato protagonista questo giornalista russo che ho incontrato più volte in altre trasmissioni".

"C'è stato tra me e lui uno scontro sulla questione della democrazia liberale. Alla mia critica sulla mancanza di libertà nel sistema russo, con gli omicidi di molti giornalisti e gli arresti di massa, lui sosteneva che ogni popolo si sceglie il sistema che vuole e di conseguenza noi abbiamo la democrazia liberale e loro in Russia hanno un altro sistema e in Cina un altro ancora. Io ho replicato che questo punto ci divide completamente. Penso che esista una base comune di valori, per esempio quella illustrata e decisa dalla Dichiarazione dei diritti universali dell'uomo approvata nel 1947, con un voto di astensione della Russia comunista, penso che gli stati debbano assolutamente avere valori comuni nel campo dei diritti civili, politici e umani dei loro cittadini. E non accetto il relativismo che ognuno sceglie il suo sistema. Su questa questione ha replicato sviando completamente il discorso chiedendomi della mia fede e sostenendo che nell'Antico Testamento la democrazia liberale non ci fosse. Insomma, non rispondendo mai sul punto che è la tecnica elementare che viene spiegata ai portavoce del regime putiniano. Mai rispondere, esattamente come ha fatto la Zakharova prima e come ha fatto questo giornalista successivamente".

"All'inizio della parte della trasmissione dopo l'intervista da Mosca, Giletti si è sentito male, non ho visto la scena perché non era sui monitor, ma poi per fortuna dopo si è ripreso. La domanda chiave è: serve interloquire con i portavoce propagandisti del regime russo o no? Bisogna partecipare a queste trasmissioni o no? Se sono trasmissioni alle quali mi è permesso di dire tutto quello che penso del regime russo, della mancanza di libertà in Russia, delle fandonie che raccontano sulla guerra, delle distruzioni civile che stanno causando in Ucraina, io partecipo. Se non ho questa garanzia, io non partecipo. Altri sono come Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, che appena ha visto le immagini del Cremlino ha sostenuto che quella fosse l'immagine del mortale regime prima comunista e oggi di Putin e quindi un palazzo di merda e se ne è andato. Secondo me, io e Myrta Merlino abbiamo fatto bene a rimanere e a ribadire punto su punto i valori a cui crediamo e le terribili fandonie che ci raccontano dalla Russia. Le battaglie per la libertà vanno combattute anche in queste occasioni", conclude Fiano.

Leggi anche: 

Professione manager, Labriola (Tim): “Curricula? Li sceglie l’intelligenza artificiale ma poi..."

Guerra in Ucraina, è colpa anche di Stati Uniti e Nato

La parabola di Conte e Salvini e la curva del populismo

Covid, medico bolognese salva centinaia di persone ma rischia la radiazione

Salone del Mobile, la presidente Porro ad Affari: "L'assenza dei russi peserà"

Wireless, in Europa dal 2023 la connessione a 7G

Un nuovo film per Angelina Jolie, la diva del cinema recita a Matera

Giallozafferano lancia 15 opere digitali dedicate alle ricette italiane"

BPER Banca è Premium Partner di Biografilm Festival 2022