Politica
Europee, cresce l'ansia nella Lega. Pd più ottimista. E il M5S... Sentiment
Elezioni europee 26 maggio sondaggi vietati: ecco i sentiment che si respirano nei principali partiti
Mancano dieci giorni alle elezioni europee del 26 maggio, appuntamento fondamentale non solo per i futuri equilibri dell'Unione europea ma anche per il destino del governo del Cambiamento guidato da Giuseppe Conte. La pubblicazione dei sondaggi è vietata per legge, come noto, e Affaritaliani.it rilancia i sentiment sul voto, ovvero l'aria che si respira alla vigilia dell'apertura delle urne nelle sedi dei principali partiti politici.
In Via Bellerio, quartier generale della Lega Salvini premier, crescono ansia e preoccupazione. Le ultime vicende giudiziarie, che hanno visto il Governatore lombardo Attilio Fontana indagato e, notizia di oggi, l'arresto del sindaco di Legnano Gianbattista Fratus, rischiano di mettere in difficoltà il Carroccio. I leghisti temono anche di risultare penalizzati dalle continue e sempre più aspre polemiche con i 5 Stelle praticamente su tutto. Il ministro dell'Interno si mostra in pubblico fiducioso e ottimista, ma dietro le quinte nella Lega inizia a serpeggiare l'idea che raggiungere e superare quota 30% (quasi certa fino a qualche settimana fa) sia un'impresa piuttosto ardua. Il timore è soprattutto quello di un risultato sotto le aspettative nella circoscrizione Nord-Occidentale, Lombardia in testa, sia per le inchieste della Magistratura, sia per lo stop alla Tav, sia per il reddito di cittadinanza votato in Aula a Roma ma non capito dalla stragrande maggioranza della base leghista.
Nel Movimento 5 Stelle si attende con fiducia l'esito del voto. Luigi Di Maio continua il suo tour per l'Italia senza risparmiare stoccate all'alleato di governo ed è convinto di aver ridotto il gap con il Carroccio rispetto a qualche mese. I pentastellati sono praticamente sicuri che, grazie soprattutto al Sud e alle Isole, verrà superato senza problemi il 20%, cifra considerata come una sorta di barriera psicologica.
Negli ultimissimi giorni si respira un rinnovato ottimismo nel Partito Democratico. I dem guidati da Nicola Zingaretti sono convinti che sia ancora possibile il sorpasso sul Movimento 5 Stelle in modo da risultare la seconda forza politica del Paese. Anche se nel Pd sono convinti che sarà una battaglia all'ultima scheda.
Forza Italia si avvicina al voto con una certa preoccupazione. Il timore degli azzurri è quello di mancare la doppia cifra, anche se sperano di non essere poi così lontani dal 10%. Nel partito di Silvio Berlusconi, però assicurano che il famigerato e temuto sorpasso di Fratelli d'Italia è quasi impossibile. La Meloni è sicura comunque di eleggere europarlamentari superando lo sbarramento del 4% e di migliorare il dato delle Politiche 2018.
Tra i partiti minori, +Europa - nonostante l'impegno profuso nelle piazze e sui media - sa che raggiungere il 4% non sarà affatto facile. Anzi, forse quasi impossibile. A sinistra ottimismo nel Partito Comunista di Marco Rizzo, convinto di superare i Verdi e di giocarsela con La Sinistra di Nicola Fratoianni.