Politica
Fioroni seppellisce il Pd: "Ormai è ridotto a... 100 sfumature di rosso"
Il padre nobile della Margherita ad Affari: "Vanno recuperati i moderati"
Che tradotto significa nuovi abbandoni dalla casa dem verso il progetto popolare? Su questo Fioroni non si sbottona: “Il problema non è far spostare i pochi deputati cattolici rimasti nel Pd. La questione sono i tanti abbandoni che quotidianamente si registrano sui territori e che noi vogliamo intercettare. Il nostro scopo è appunto riunire e ricomporre. Perché la cultura cattolica, democratica popolare e liberal-democratica nel nostro Paese vive un profondo disagio”. Stesso atteggiamento di understatement che l’ex inquilino di viale Trastevere riserva a eventuali diaspore da Azione e Italia viva: “Ci dispiace per il Terzo polo, speriamo ritrovino un modo di stare insieme”. Salvo poi rilanciare subito: “La nostra priorità adesso è prepararci a una grande aggregazione in vista delle elezioni europee”. Va in questa direzione, per esempio, l’attenzione al “lavoro di Letizia Moratti con le liste civiche o a quello di Cateno De Luca con il Sud”.
Non è escluso che si arrivi a una lista unitaria. Fioroni stesso ci spera, ma predica prudenza: “Dopo settembre, sceglieremo insieme il percorso”. Prudenza di cui si spoglia quando si tratta di definire l’obiettivo del progetto popolare: “Noi vogliamo che gli elettori credano in qualcosa, riscoprano identità e appartenenza. Tutte questioni chiave per le quali, è evidente, le figure dei leader non bastano”. Proprio guardando alle leadership attuali, il politico cattolico non si presta al famoso gioco della torre, ma dice ugualmente la sua: “Meloni caratterizza bene il suo campo. Anche Schlein a suo modo lo fa. Bisogna prendere atto che rispetto a queste due new entry, invece, Renzi e Calenda non rappresentano una novità”. Morale? “Tocca fare uno sforzo per trovare una nuova classe dirigente. Ecco perché - conclude – noi guardiamo ai 30-40enni. Anche se la nostra caratteristica sarà ripristinare una dirigenza plurale in cui gli italiani possano riconoscersi”.