Politica
Lorenzo Fontana (Lega) eletto presidente della Camera. Letta: "Uno sfregio"
La coalizione contava su 235 voti, diversi franchi tiratori nel Centrodestra
È Lorenzo Fontana il presidente della Camera per la diciannovesima legislatura, terza carica dello Stato dopo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e quello del Senato, Ignazio La Russa, eletto ieri. Veronese, laureato in Scienze politiche, storia e filosofia, è un leghista della prima ora (nel 2002, a soli 22 anni, divenne vice-coordinatore federale del Movimento Giovani Padani) è considerato uno dell'ala più conservatrice del proprio partito, e tra i più vicini al segretario Matteo Salvini.
Nel primo anno della scorsa legislatura, durante il cosiddetto governo giallo-verde, ha ricoperto l'incarico di ministro della Famiglia e delle disabilità. Dal 2009 è eletto nel Parlamento Europeo, dove è riconfermato alle elezioni del 2014, prima di passare alla Camera dei Deputati, inizialmente come vicepresidente dal marzo 2018: la sua esperienza in qualità di vice di Roberto Fico dura però pochi due mesi, perché a giugno giura appunto come ministro della Famiglia.
A luglio 2019 si sposterà poi agli Affari europei, in luogo di Paolo Savona: anche in questo l'incarico durerà solo due mesi, perché il governo M5S-Lega cadrà a settembre. Alle elezioni politiche del 25 settembre è eletto alla Camera dei deputati nel collegio uninominale in Veneto per il centro-destra, oltreché come capolista della Lega nel relativo collegio plurinominale. "Nessuno della mia famiglia ha mai fatto politica attiva - spiega Fontana sul proprio sito - nonostante ciò, la passione mi ha coinvolto presto: gli ideali di indipendenza, autonomia e libertà della Lega mi conquistarono già a 16 anni".