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Politica
Francia, Marion Le Pen: "Usciremo dall'Unione europea"
Marion Le Pen

La giovane vicepresidente del Front National a Firenze conferma l'asse con la Lega, parla della vittoria di Trump come di un puzzle e firma una petizione popolare alla Sindaca Raggi contro una moschea a Roma.

È arrivata nella città di Matteo Renzi venerdì scorso, per essere ospite di un incontro organizzato dalle nuove punte di diamante della politica italiana: i 'think tank', alias pensatoi o laboratori culturali on line. È così che grazie a Il Talebano e Barbadillo, sono stati messi attorno a un tavolo esponenti della Lega del peso di Giancarlo Giorgetti, con giovani rampanti come Giovanni Donzelli di FdI che le ha offerto un fiorino d'argento: il tutto per ragionare anche del dopo referendum e della necessità di offrire 'da destra' un'alternativa credibile al renzismo e al grillismo.
 
A Roma al quartiere dell'Eur la giovane Le Pen era stata già nel marzo scorso ospite di Riva Destra, altro movimento della galassia salviniana, che gravita nel circuito di Mille Patrie, ossia il braccio territoriale dei sopracitati think tank. E se nella capitale aveva ricevuto l'abbraccio della versione centro meridionale della Lega, ossia di Noi con Salvini, qui a Firenze il 'benvenuto' glielo ha dato il sindaco renziano Nardella, il quale le ha tuonato contro: "Ricordati che Firenze è antifascista ed è medaglia d'oro della Resistenza". Ma lei, bionda e spavalda, non si è fatta intimorire e in una sala stracolma nel pieno di un centro storico blindatissimo dalla polizia, ha preferito parlare di Europa, di Trump e di Putin, che rispondere alle provocazioni del sindaco fiorentino. Dopo il convegno Marion Le Pen si è defilata a Borgo La Croce, una strada che è la zona pedonale più periferica nel centro di Firenze, uno dei pochi luoghi di passeggio non toccati dal turismo di massa. Ad attenderla una cinquantina di ospiti scelti da Vincenzo Sofo e Fabrizio Fratus, animatori del Talebano e di Mille Patrie. Tra un bicchiere di Chianti e una tagliata, ha risposto alle domande di affaritaliani.it e peraltro ha trovato il tempo di sottoscrivere una petizione popolare contro una moschea, indirizzata alla sindaca di Roma Virginia Raggi: un documento proposto da Fabio Sabbatani Schiuma, il quale oltre a essere segretario nazionale di Riva Destra, è anche capogruppo salviniano nel Municipio V e di moschee abusive ne ha fatte già chiudere tre.

Buona sera Marion, che prospettive apre al Front National e per l'Europa tutta la vittoria di Donald Trump negli States?
"La vittoria di Trump ci fa essere ancora più ottimisti: i pezzi del puzzle si stanno mettendo apposto e questa è la fine di un mondo che ci ha fatto male. Le voglio rispondere con una frase di Victor Hugo: 'c'è una cosa più forte di tutti gli eserciti del mondo, e questa è un'idea il cui momento è ormai giunto. Ora dobbiamo agire per dare una speranza a tutti i nostri popoli. La nostra generazione politica ha infatti una responsabilità storica nella lotta che dobbiamo portare avanti per difendere la nostra sopravvivenza contro l'Islam radicale e la finanza globale. La vittoria di Trump è la conferma che non dobbiamo preoccuparci di essere o meno un punto sopra nei sondaggi, ma se saremo liberi a casa nostra".

A che punto è l'alleanza tra Fn e la Lega di Matteo Salvini?
"Abbiamo bisogno di un alleato forte in Italia, come ad esempio la Lega. Ora anche voi in Italia state vivendo un grave problema immigrazione, in Francia ci sono pezzi di territorio che sfuggono alla legge francese, ci sono due milioni di musulmani che vogliono applicare la sharia, 15.000 francesi schedati per islamismo radicale e siamo il paese che manda più jihadisti a combattere. Abbiamo bisogno di un alleato che parli di una nuova Europa, perché la nostra Europa è sovranità, civiltà, cooperazione e anche la Russia di Putin potrebbe essere un'ottima alleata".

Crede sia possibile federare tutti i movimenti sovranisti europei?
"Noi non vogliamo una fusione, ma essere tutti insieme come uno zoccolo comune di difesa della sovranità, per costruire un sistema diverso. Bisogna accettare di essere politicamente scorretti e non accettare quelle alleanze che possano gettare discredito. Oggi la Ue è la negazione della civiltà europea e non è riformabile, ma bisogna uscire dall'Unione europea".

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