Politica

Nomine Rai: i giochi di poltrone del Carroccio nella tv pubblica

L'avanzata in Rai da parte della Lega si fa sempre più forte; la scelta delle nomine intervenendo sulla struttura di mamma Rai si fa sempre più nel vivo

L'avanzata in Rai da parte della Lega si fa sempre più forte; come raccontato da Il Fatto Quotidiano il Carroccio si è visto impegnato nella scelta delle nomine intervenendo su quella che è la struttura di mamma Rai. Si pensi anche al caso Fazio che molto ha fatto e sta facendo discutere negli ultimi giorni.

L’elezione ripetuta due volte in Vigilanza per portare alla presidenza Marcello Foa, fino ad allora cronista de Il Giornale con un incarico manageriale al Corriere del Ticino, e ancora la nomina di Gennaro Sangiuliano alla direzione del Tg2.
Uomini e donne piazzati un po’ ovunque, ma anche leghisti dell’ultimissima ora, persone che fino a poco fa militavano nelle file democratiche.

È il caso di Teresa De Santis, protagonista della storiaccia della cancellazione delle tre puntate di Che fuori tempo che fa di Fazio. De Santis negli ultimi anni era accreditata in quota Pd, oggi la ritroviamo come direttrice di Raiuno in quota Lega.  Sullo stesso filone si è mosso Auro Bulbarelli: in passato vicino ai dem e ora direttore di Raisport, sempre col benestare del Carroccio. 

Salvini ha fatto valere il suo peso anche nelle nomine dei vicedirettori dei Tg, nominati a metà dicembre. Per esempio Angelo Polimeno Bottai, che proprio col suo direttore Carboni ha litigato qualche settimana fa facendo avviare addirittura un'indagine interna. Mentre alla Tgr la guida è doppia: vicini alla Lega sono considerati sia il direttore Alessandro Casarin che il condirettore Roberto Pacchetti.

Altri nomi sono Massimo Ferrario, leghista della prima orai n pole position per la carica di direttore delle produzioni tv, poltrona molto ambita per il budget che passa da quelle parti.
Poi c’è Roberto Nepote, manager di lungo corso, da poco nominato a capo del marketing.
Altro nome gradito ai leghisti è Pietro Gaffuri, che potrebbe andare al trasformation office, ovvero il ruolo di coordinamento tra le 9 direzioni verticali di contenuto e la direzione dei palinsesti: tutta la programmazione passerà dalla sua scrivania. 

L’ex capo dell’ufficio legale, Pierpaolo Cotone, è stato preso da Foa come responsabile del suo staff.
Tra le prossime nomine il probabile nuovo vicedirettore di Raiuno Milo Infante: capostruttura in quel di Milano ma anche conduttore, da tempo è in attesa di un salto nell’empireo dei piani alti della tv pubblica. Anche il nome scelto per la conduzione di Uno Mattina estate, l’ex direttore di Radio Padania oggi a Mediaset, Roberto Poletti sembrerebbe vicino al Carroccio.

Simona Martorelli, alla guida delle relazioni internazionali, e Fabrizio Ferragni a quelle istituzionali. Quest’ultimo qualche tempo fa si è fatto notare per aver tentato di bloccare l’intervista proprio di Fabio Fazio a Luigi Di Maio, tentativo andato a vuoto. 

E tra i due, Salini e Foa, è andato in scena un duro scontro proprio la scorsa settimana. I due hanno anche alzato la voce sui palinsesti estivi e sulle nomine: col presidente che voleva rinviarle a dopo il 26 maggio e l’ad invece intenzionato a procedere.