Governo, Berlusconi e Casellati spezzano idillio Lega-M5s. Di Maio nel caos
L'accordo centrodestra-m5s sfuma, la base grillina attacca Di Maio per l'apertura a Berlusconi, e Salvini vuole l'incarico ma...
Sembrava fatta, o quasi. L'accordo centrodestra-M5s pareva nell'aria e la brezza tiepida di una calda giornata primaverile recava con sé zefiri di un idillio in boccio. Ma mentre calavano le prime ombre della sera, l'idillio da commediola romantica si era trasformato in uno showdown da western.
E la fata cattiva, la "Malefica" della situazione che porta con sé il dono nefasto, è sempre lui, Silvio Berlusconi, coadiuvato ufficiosamente dal suo braccio destro Maria Elisabetta Alberti Casellati. La "Lady di ferro", che prima di essere Presidente del Senato è una berlusconiana doc fedelissima al Cavaliere, non poteva agire contro gli interessi di quest'ultimo - come ampiamente previsto da affaritaliani.it - e ha semplicemente rivendicato quegli interessi all'incontro con Danilo Toninelli e Giulia Grillo, i capigruppo grillini al Senato e alla Camera.
Poteva Silvio Berlusconi prendere in considerazione l'idea di un appoggio esterno a un governo Di Maio senza avere alcuna voce in capitolo? Potevano i ministri di tale governo non essere scelti dal Centrodestra (e Forza Italia) in concerto con i grillini? Poteva in tale rosa di ministri non esservi una rappresentanza importante di FI? Ovviamente no, e chi ha creduto il contrario o è uno sprovveduto o non ha capito nulla della situazione politica contingente.
Silvio Berlusconi sarà anche a capo del secondo partito all'interno della coalizione, ma egli vuol contare ed essere protagonista di pari grado in un eventuale esecutivo Centrodestra-M5s. Impossibile anche solo immaginare che il Cavaliere si accontentasse di un appoggio esterno di Forza Italia alle ambizioni di Luigi Di Maio, il quale esce dalla vicenda come un pugile suonato.
Questo perché non solo si allontana sempre più la chimera della sua premiership, ma l'apertura a un appoggio esterno di Forza Italia e del "Caimano" gli ha scatenato contro la base grillina indignata, e anche gli strali di intellettuali piuttosto organici al Movimento, quali Tomaso Montanari.
In tutto questo, Matteo Salvini, spiazzato, chiede a gran voce l'incarico di premier, mentre Sergio Mattarella sta perdendo la pazienza e accarezza intensamente l'idea del governo tecnico o del Presidente. Esattamente ciò che desidera Berlusconi, che vedrebbe nel contempo ridimensionate le smanie di Di Maio e quelle del suo alleato Salvini.
Non male per un ottantunenne dichiarato sconfitto alle elezioni...