Politica
Governo, Conte adesso è accerchiato. Via il condono dal Dl Semplificazioni
Passa la linea di Pd, Itaia Viva e Leu, Franceschini: "Far sparire ogni forma di sanatoria". Resta da risolvere la questione dell'abuso d'ufficio
Governo, Conte adesso è accerchiato. Via il condono dal Dl Semplificazioni
Giuseppe Conte ha ceduto alle pressioni di Pd e Leu, via il condono dal Dl Semplificazioni. Riunione di maggioranza accesa a Palazzo Chigi, il premier - si legge sul Corriere della Sera - alla fine ha dovuto fare un passo indietro. E' Dario Franceschini che ha chiesto al premier di "far sparire dal testo ogni forma di condono". È un altro passaggio, l’ennesimo, del braccio di ferro ormai quotidiano tra il premier e i vertici del Pd, che soffrono ogni giorno di più le scelte (o le scelte mancate), del capo del governo. Alle otto e mezzo della sera, dalla riunione di governo cui partecipano anche i ministri Gualtieri e Dadone e il sottosegretario Fraccaro, filtra la notizia che il condono denunciato dai Verdi è stato stralciato dal testo del decreto (assieme alle norme sulla PA), segno che Conte ha perso la sua battaglia.
Il premier l’ha condotta a viso aperto. Ha sostenuto - prosegue il Corriere - che la norma era stata proposta da alcuni governatori "tra cui Bonaccini" e portata avanti dalla ministra Dadone. E, da giurista, ha contestato che si trattasse di un condono in senso proprio: "Le sanzioni sono confermate". A mettere in minoranza il capo del governo — con Alfonso Bonafede descritto come "silente" dagli alleati — è stato l’asse tra il Pd, Italia Viva e Leu, concordi sulla necessità di velocizzare le procedure, ma contrari seguire la rotta del precedente governo con la Lega. Speranza non ne vuol sapere e va subito al punto: "Questo testo proprio non va, in sostanza dà ai Comuni il potere di sanare gli abusi con varianti edilizie. E poi, cosa c’entra con le semplificazioni?". La tenaglia si stringe e il premier deve arretrare, fino allo stralcio del condono. Da risolvere anche la questione dell’abuso di ufficio, reato che il Pd, chiedendo "più coraggio", ha proposto di cancellare.