Politica

Governo, Conte sfida Salvini. E valuta anche la discesa in campo (col M5s?)

Il premier Conte fa il pieno di apprezzamenti e potrebbe anche decidere di restare in politica dopo la crisi

Governo: Conte valuta futuro, anche eventuale discesa in campo

Aveva ottenuto la fiducia del suo governo al Senato e a palazzo Madama: ritornera' per ribadire che il suo operato e' sempre stato trasparente. E lo sara' fino all'ultimo. Il premier Giuseppe Conte ha chiesto che la Lega metta la faccia sulla crisi, dica apertamente ai cittadini che un esecutivo che ancora riscuote consensi popolari non deve piu' avere i numeri e proseguire nel suo mandato. Il premier punta a riferire anche alla Camera, ma ovviamente i fari sono puntati soprattutto a palazzo Madama. Potrebbe essere lo stesso Matteo Salvini a parlare nell'emiciclo per ribadire la sua convinzione dell'impossibilita' che l'alleanza giallo-verde continui ad andare avanti. 

Ma sul tavolo del presidente del Consiglio restano le incognite riguardo ad un futuro tutto da scrivere. Il premier ha sempre detto che sarebbe tornato a fare il suo lavoro di avvocato nell'eventualita' di una cessazione del suo ruolo a palazzo Chigi. Al momento nella sua agenda sono confermati alcuni appuntamenti: il 14 agosto sara' a Genova per l'anniversario della caduta del ponte Morandi, qualche giorno dopo a Foggia per firmare il patto di sviluppo. E poi in teoria c'e' un G7 a Biarritz, in Francia, e l'assemblea dell'Onu a New York. Se Conte rimarra' in carica - dopo aver ricevuto l'eventuale sfiducia al Senato - sara' lui ad impegnarsi in prima persona riguardo ai prossimi appuntamenti internazionali. Anche se non solo nell'opposizione ma anche nella maggioranza si sottolinea come non sarebbe certamente facile per lui rappresentare l'Italia senza l'appoggio del Parlamento.

Discorsi in ogni caso prematuri, come e' prematuro prevedere quale sara' la funzione di Conte sulla scena politica. Ma all'interno del Movimento 5 stelle in questi mesi il premier - nonostante il suo si' alla Tav - si e' attratto molte simpatie all'interno dei gruppi. Molti eletti nell'uninominale potrebbero puntare su di lui - si parla di un fronte soprattutto tra chi non proviene dall'attivismo 'puro' del Movimento - per sostenere una futura candidatura a premier nel caso di elezioni. Si sarebbe aperto dunque un canale tra M5s e il premier anche nella prospettiva del prossimo 'front-man' dei pentastellati, anche se in caso di effettiva discesa in campo, tutta da verificare, Conte potrebbe anche privilegiare una lista civica.

Nessuna conferma ufficiale, pero'. Ovvio che in campo ci sono sempre Di Maio - il vicepremier pero' deve fare i conti con il vincolo dei due mandati - e sullo sfondo Di Battista. Ma il premier - riferisce anche un 'big' M5s - non starebbe scartando nessuna ipotesi. Del resto e' riuscito a crearsi una 'rete' e potrebbe restare al servizio del Paese. Ci sarebbe dunque anche la tentazione di una sua discesa in campo, nonostante Conte anche recentemente abbia smentito di voler percorrere questa strada. Certo - viene fatto rilevare - Conte non e' una figura portata a calcare un palco, a tenere comizi e ad avere una leadership da partito. Ma l'opzione non verrebbe esclusa.

Piu' difficile invece il percorso che potrebbe portare il premier in Europa nella qualita' di commissario. Al momento, sempre se il premier dovesse lasciare palazzo Chigi, non si saprebbe neanche a quale governo dovrebbe far riferimento il commissario che verra' designato. E comunque - rimarca un esponente di primo piano della Lega - sarebbe necessario che ci fosse un consenso anche con Salvini. Ecco perche' per ora il candidato favorito per un portafoglio ancora da definire potrebbe essere l'attuale ministro degli Esteri, Moavero. Scenari che comunque sono lontani.

Al di la' dell'irritazione nei confronti del responsabile del Viminale e dell'amarezza per essere stato 'scaricato' da Salvini, nell'orizzonte di Conte c'e' il voto al Senato. E il discorso che dovra' pronunciare in Aula nel quale chiedera' spiegazioni al vicepremier della Lega sul motivo che lo ha portato ad interrompere il patto. Sottolineando che questo governo ha lavorato bene. E che potrebbe continuare anche ad andare avanti. Non si esclude in realta' che possa essere questo esecutivo a varare la legge di bilancio e portare poi il Paese al voto ma nella Lega si teme che "il premier - osserva un 'ex lumbard' - possa fare di tutto per conservare il suo posto nella sede del governo". "In questi casi lo spirito di sopravvivenza prevale sempre", il 'refrain' nella Lega.