Politica
Governo, "Draghi fino al 2023". Salvini sposa la linea di Berlusconi
Governo, Salvini: "Draghi sta lavorando bene e mi auguro che continui a lavorare a lungo e a fare il presidente del Consiglio"
Governo, svolta leghista tra rapporti nel Centrodestra e partita del Quirinale
"Condivido quanto afferma Berlusconi. Draghi sta lavorando bene e mi auguro che continui a lavorare a lungo e a fare il presidente del Consiglio". La svolta del segretario della Lega, Matteo Salvini, arriva nel corso di una conferenza stampa alla Camera per presentare le proposte sulla manovra insieme al responsabile economico del partito Alberto Bagnai. Il leader del Carroccio ha parlato a 360 gradi annunciando che per domani l'incontro con il premier Mario Draghi, "la priorità sarà il caro bollette", chiedendo altri due miliardi di euro per contrastare l'aumento dei costi di gas e luce per imprese e famiglie recuperando fondi dal reddito di cittadinanza.
Politicamente, di fatto, Salvini sposa la linea di Berlusconi, che continua a chiedere che il presidente del Consiglio resti a Palazzo Chigi fino al 2023, e abbandona (almeno per ora) la strada delle elezioni politiche anticipate subito dopo l'elezione del presidente della Repubblica. D'altronde la Lega ha scelto la linea della stabilità, politica ed economica, e il 2022 sarà l'anno dell'implementazione del Pnrr e delle misure prese con la Legge di Bilancio, soprattutto sul fronte fiscale.
Il ragionamento che fanno in Via Bellerio è chiaro: non si può presentare un piano lungo e dettagliato di proposte, trattare direttamente con il premier per convincerlo ad accettare alcuni punti del programma leghista e poi far cadere il governo tra due mesi (soprattutto se Draghi va al Quirinale) per andare alle urne. Sarebbe un atteggiamento poco comprensibile per l'elettorato e soprattutto per il mondo delle imprese e per il sistema economico del Nord, storico bacino elettorale del Carroccio. Non solo. Gli ultimi sondaggi, più o meno di tutti gli istituti di ricerca, danno la Lega in terza posizione, dietro il Pd e Fratelli d'Italia.
Meglio quindi aspettare il 2023, nella speranza che tra un anno la ripresa economica sia ancora più forte e premi la linea responsabile di chi ha deciso di sostenere l'esecutivo di salvezza nazionale. Non a caso lo stesso Salvini, a margine della conferenza stampa sulla manovra, ha affermato commentando l’articolo dell’Economist che ipotizza Giorgia Meloni come futuro premier in Italia: "Meloni premier? Non mi fa arrabbiare, quando c'è un centrodestra apprezzato all'estero sono felice. Il presidente del Consiglio lo decideranno gli italiani, e del 2023 ne parleremo nel 2023".
Berlusconi è stato chiaro nel suo no al voto anticipato il prossimo anno e anche se Forza Italia viaggia nei sondaggi sotto il 10%, gli azzurri saranno comunque determinanti per vincere le prossime elezioni. Salvini non può permettersi di provare a correre alle urne, come ha fatto nel 2019 facendo cadere il primo governo Conte, rischiando di non ottenerle spingendo così Forza Italia lontano dal Centrodestra e nelle braccia dei centristi di Matteo Renzi e Carlo Calenda. D'altronde Lega e Fratelli d'Italia insieme si attestano sul 40%, una minoranza molto forte e consistente, ma pur sempre una minoranza.
E per vincere servono anche i moderati del Centrodestra. Meglio quindi attendere. Il tutto ovviamente si intreccia anche con l'elezione del presidente della Repubblica. Salvini è davvero convinto di provare a portare Berlusconi al Quirinale (per la prima volta ci sarebbe un premier di Centrodestra) e sa che servono tutti quei voti, non solo dei renziani, che non vogliono assolutamente le urne. Ed è anche per queste ragioni che si spiega la svolta, lungimirante, di oggi. Una svolta a favore della stabilità politica ed economica.