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Politica
Governo, Giorgetti gela Berlusconi. La Lega non molla Di Maio e Conte

Passano solo tre ore dal vertice di Centrodestra a Palazzo Grazioli - che ha sancito l'intesa sulla Rai e sulle Regionali - e la tensione torna subito a salire tra Lega e Forza Italia. Un Silvio Berlusconi redivivo e baldanzoso (e anche un po' illuso) afferma: "Sono sicuro che in un futuro non lontano il Centrodestra tornerà al governo e alla guida del Paese per la fortuna dell'Italia e degli italiani che usciranno abbastanza presto dall'ubriacatura che si sono presi nei confronti dei 5Stelle". E ancora, commentando il vertice con Matteo Salvini e Giorgia Meloni: "Da questa riunione esce la garanzia che il Centrodestra è unito, funziona e non solo esiste ma anche resiste".

Passano sei minuti e Giancarlo Giorgetti, numero due del Carroccio presente all'incontro a Palazzo Grazioli, con una nota e non con un'intervista (quindi ha preso carta e penna e ha deciso lui stesso di intervenire) dichiara perentorio: "Il governo Lega-5Stelle lavorerà, e bene, per tutti i cinque anni previsti, rispettando punto per punto il contratto di governo e la voglia di cambiamento degli Italiani". Si tratta chiaramente di una risposta secca, immediata e lapidaria all'ex Cavaliere (una risposta che non lascia alcun dubbio) che già sperava in una vita breve dell'esecutivo Conte, magari con la Lega pronta a sfilarsi per tornare nel Centrodestra.

Il modo in cui il sottosegretario alla presidenza del Consiglio è intervenuto e i tempi velocissimi con i quali ha risposto a Berlusconi fanno capire che il vecchio Centrodestra è ormai morto e sepolto. La Lega di Giorgetti, più ancora di quella di Salvini, uomo immagine in tv e nelle piazze, vuole andare lontano e intende farlo con Di Maio e Conte. Va bene la cortesia del vertice a Palazzo Grazioli e non in Parlamento, va bene l'intesa sulle Regionali e su Marcello Foa, ma la scelta della Lega di dar vita al governo del Cambiamento non è un innamoramento estivo destinato a spegnersi con l'arrivo dell'autunno. E il fatto che a zittire Berlusconi sia stato Giorgetti e non Salvini dà ancora più valenza allo schiaffo al leader di Forza Italia rassicurando il M5S e il presidente del Consiglio.
 

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