Politica

Governo, "La crisi si può evitare. Altrimenti mare aperto e rischio urne"

di Paola Alagia

Parla con Affari Goffredo Bettini, uomo chiave del Pd in queste ore cruciali per il futuro dell’esecutivo

Mentre il primo nodo sta per arrivare al pettine e cioè il Recovery plan, atteso in Consiglio dei ministri questa sera, le lancette dell’orologio della crisi continuano a girare. E potrebbero non fermarsi neppure qualora da Italia viva arrivasse il via libera al Piano con le modifiche recepite. La probabilità che, subito dopo l’ok, Matteo Renzi faccia dimettere le sue ministre Elena Bonetti e Teresa Bellanova e il sottosegretario Ivan Scalfarotto, infatti, restano molto alte. Affaritaliani.it ha intervistato Goffredo Bettini, da settimane impegnato in un lungo lavoro di ricucitura e in filo diretto sia con il premier Giuseppe Conte che con il leader di Iv Renzi. Alla domanda se veda più vicina, a questo punto, la “tempesta perfetta” da lui stesso evocata, l’alto dirigente dem e tra i fondatori del Partito democratico ha sottolineato: “Oggi è una giornata importante. Dopo un lavoro molto positivo coordinato dal ministro Gualtieri, la proposta del Recovery Plan è migliorata tenendo conto dei contributi e delle osservazioni di tutti i partiti e le delegazioni di Governo. Immediatamente dopo l'approvazione del Recovery - ha proseguito -, si dovranno affrontare gli altri provvedimenti attesi con ansia da tanti italiani: lo scostamento di bilancio e subito dopo i ristori alle categorie più colpite dalla crisi pandemica. A seguire, Conte si è impegnato a definire un piano di priorità per la fine della legislatura e, in funzione di questo, a valutare i rafforzamenti necessari. Molto dipende dalle intenzioni di Italia viva. Se vorrà contribuire a uno sviluppo positivo della situazione o, al contrario, aprire una crisi al buio priva di prospettive e foriera di instabilità”.

In merito alla possibilità che Forza Italia sostituisca Renzi, poi, Bettini ha spiegato: “Non è mia intenzione sostituire Italia viva e Renzi con Forza Italia. FI ha già dichiarato di voler rimanere all'opposizione e non posso certo io far cambiare loro idea. E Renzi è ancora pienamente parte del Governo Conte. Dunque, il primo obiettivo è riportare Italia Viva a discutere seriamente sul programma e sulla riorganizzazione delle forze all'interno del Governo. Gli spazi per convergere ci sono e vanno praticati fino all'ultimo”. Secondo il dirigente Pd, però, “se poi prevarrà uno spirito distruttivo, allora si andrà in mare aperto. E spetterà ai singoli parlamentari guardare dentro la loro coscienza e decidere se continuare sulla strada di un rapporto positivo con l'Europa e salvare, con le risorse del Recovery Fund, il Paese; oppure portarci alle elezioni. Esito, quest'ultimo, incomprensibile e dannoso. Ma che alla fine, se non si trovano soluzioni, è il naturale sbocco democratico previsto dalla Costituzione”.

Con Bettini, infine, il nostro giornale ha approfondito il tema della riforma della governance dello sport perché anche su questo fronte ci sono scadenze in vista, quali la riunione del Cio. Su tale questione, l’ex europarlamentare Pd ha subito chiarito: “Non mi compete direttamente occuparmi della riforma dello sport, né dare un giudizio sull'attuale assetto. Mi sono fatto solo carico di trasmettere, interpellato su questo argomento nella trasmissione radiofonica ‘La politica nel pallone’, di sollevare l'allarme che se non si conferisce al Coni la struttura adeguata che rispetti i principi di autonomia richiesti dalla Carta olimpica, rischiamo di non poter portare la nostra bandiera e il nostro inno ai prossimi giochi olimpici. Questo - ha concluso - non mette in discussione il lavoro di Sport e Salute, un'azienda pubblica che ha molteplici compiti importanti nello sport, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni”.