Politica

Governo Lega-M5s, l'incognita Berlusconi: appoggio, astensione o sfiducia?

Marco Zonetti

Il Cavaliere è davvero fuori dai giochi, o sta riservando una sorpresa al momento della fiducia? E si parla di manovre occulte di Gianni Letta

Il Governo Lega-M5s sta dunque per partire, suggellato dalla nomina di Giuseppe Conte. In tutto questo clima giulivo per il battesimo del nuovo esecutivo di cambiamento, una potente fata non invitata alla festa potrebbe portare scompiglio e gettare un incantesimo nefasto sul nascituro.

Parliamo ovviamente di Silvio Berlusconi, l'alleato "tradito", l'escluso, il pariah che potrebbe trasformarsi nella "Malefica" di turno. Quale sarà la sua posizione al momento di votare la fiducia al governo? Voterà a favore, si asterrà benevolmente attuando il meccanismo della "non sfiducia" e quindi della fiducia occulta, oppure si porrà direttamente contro? Ovviamente, legata alla decisione di Berlusconi vi è anche quella di Giorgia Meloni, al momento ufficialmente contrarissima al nuovo ibrido giallo-verde Di Maio-Salvini, ma che potrebbe cambiare idea al momento fatidico.

L'appoggio esterno del Cavaliere sarebbe manna dal cielo per una maggioranza alquanto risicata in Senato, e Luigi Di Maio, ancor prima del raggiungimento dell'accordo, non disdegnava un sostegno non impegnativo da parte del leader di Forza Italia. Resta poi l'eterno interrogativo dei veri rapporti tra Matteo Salvini e il suo alleato durante la campagna elettorale. Sono ai ferri corti o l'accordo non è mai saltato davvero?

In tutto questo si parla di manovre occulte del grande mentore Gianni Letta, che da prima del 4 marzo s'incontrebbe assiduamente con Sergio Mattarella (e terrebbe contatti con le varie forze politiche in campo) per approntare una maggioranza che non escluda Forza Italia dai giochi di potere. Quanto questa voce sia fondata lo si vedrà al momento di designare la definitiva lista di ministri e sottosegretari, e voci di corridoio di un certo peso sono pronte a sostenere a spada tratta che tutto finirà come per il Senato con la nomina di vari fedelissimi di Berlusconi. 

Fantapolitica o realpolitik? Inizio della Terza Repubblica o geniale restyling della Prima? Novello orizzonte per l'Italia o gattopardesca riproposizione del vecchio con facce nuove? Lo scopriremo presto.