Politica
Governo, rimpasto (evocato). Lega contro Piantedosi (ormai meloniano). Inside
Governo, che cosa c'è dietro la richiesta di rimpasto (per ora solo buttata lì dal Carroccio)
Nel mirino della Lega anche Pichetto Fratin e Santanchè. Tensione nella maggioranza
Il rimpasto non è "un’esigenza ma non sarebbe neppure una tragedia. Siamo molto soddisfatti, come Lega, dei nostri ministri. Non so se gli alleati lo siano dei loro". Le parole del capogruppo del Carroccio alla Camera Riccardo Molinari sono un vero e proprio colpo basso (indicare problemi in casa d’altri) se si pensa che la Lega dovrebbe essere il principale partner di governo di Fratelli d’Italia. Fonti di Fratelli d'Italia spiegano ad Affaritaliani.it che "non se ne parla nemmeno", almeno fino alle elezioni europee del 9 giugno 2024.
Nel mirino della Lega ci sarebbero in particolare Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell'Ambiente di Forza Italia, e Daniela Santanchè, ministra FdI del Turismo nell'occhio del ciclone per le sue attività da imprenditrice. Le parole sibilline di Molinari si inquadrano in quella strategia di smarcamento di Matteo Salvini nei confronti della premier Giorgia Meloni in vista delle Europee. Il tentativo è quello di sottolineare le differenze e cercare di recuperare il maggior numero di voti possibile. Non solo.
Sempre secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, si sarebbe rotto il rapporto tra Salvini e il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, che all'epoca del Conte I era suo capo di gabinetto. "Ormai è passato con lei (Meloni, ndr)", spiegano dalla Lega. La gestione disastrosa degli sbarchi di migranti è un cavallo sul quale il Carroccio punterà molto nelle prossime settimane e nei prossimi mesi e non mancheranno siluri al Viminale ma anche a Palazzo Chigi e in particolare ad Alfredo Mantovano, sottosegretario al quale la presidente del Consiglio ha delegato il dossier immigrazione.
Ovviamente, a microfono acceso, viene tutto smentito. Per Matteo Salvini l'ipotesi di rimpasto nel governo è da eslcudere perchè "l'obiettivo è di andare avanti per cinque anni con questa squadra e questa maggioranza, il resto mi interessa men che zero".
In sostanza, Molinari non ha chiesto il rimpasto, ma ha buttato lì l'ipotesi con quella frase - "Siamo molto soddisfatti, come Lega, dei nostri ministri. Non so se gli alleati lo siano dei loro" - che ha molto infastidito sia FdI sia Forza Italia. Ma si tratta della strategia salviniana per rimarcare le differenze da Meloni e cercare di risalire in vista delle Europee. Poi, se davvero la Lega dovesse ottenere un buon risultato, avvicinandosi al 15% sicuramente la richiesta di rimpasto verrà formalizzata. E anche - come ha scritto qualche giorno fa Affaritaliani.it - con la prospettiva e di far tornare Salvini al Viminale al posto dell'ormai meloniano Piantedosi.