Politica
Governo, tensione alle stelle. Stavolta il rischio crisi è reale

Fonti Pd: se Renzi fa guerra anche sull'economia salta tutto
Di Alberto Maggi
La fibrillazione c'è tutta. Stavolta è reale. Anche chi nel Partito Democratico si è sempre mostrato ottimista sulla tenuta del governo oggi legge la decisione delle ministre renziane di disertare il Consiglio dei ministri convocato sulla Giustizia come un fatto "importante" e "rilevante". Insomma, non è più il solito chiacchiericcio interno alla maggioranza.
Certo, non è chiara la strategia del leader di Italia Viva che sembra volere lo scontro quando i sondaggi, che lo danno inchiodato attorno al 4%, gli consiglierebbero di non alzare i toni. Il ragionamento che fanno nel Pd è chiaro: se il gioco di Renzi, che "ormai sembra determinato ad andare avanti", si ferma sul tema giustizia/prescrizione in Senato si potrebbe trovare qualche parlamentare centrista (Autonomie o Gruppo Misto) per andare comunque avanti.
Ma se questa sorta di opposizione all'interno dell'esecutivo dovesse ripetersi anche su altri temi, prime fra tutti le questione economiche, è evidente che la tensione aumenterebbe ulteriormente mettendo seriamente a rischio il governo. "È certo che se fossi questo l'atteggiamento di Italia su tutto, e non sono sulla giustizia, "non si potrebbe andare avanti".
Oggi il vice di Zingaretti ha parlato chiaro ribadendo in modo inequivocabile che il Pd in caso di crisi ci sono solo le elezioni. Un chiaro avvertimento politico a Renzi, che forse sta cercando di capire i segnali che arrivano da Matteo Salvini e dalla Lega in rotta con il resto del Centrodestra, e Giorgia Meloni in particolare, sul tema delle Regionali. Insomma, questa volta la temperatura nella maggioranza è davvero alta. E per far scendere la febbre potrebbero non bastare più l'equilibrismo e la capacità di mediazione del premier Giuseppe Conte.