Politica
Green Pass, Hoara Borselli: "Non creiamo cittadini di serie A e B"
Hoara Borselli a tutto campo ad Affaritaliani.it. "Sostengo i referendum, invito a firmare"
D. Come vede l'attuale situazione magistratura? C'è il referendum in corso. Trova giusta una riforma del potere giudiziario? Tanto più dopo lo scandalo Palamara (e non solo). C'è necessità a suo avviso di fare un po' di chiarezza in quel comparto?
R. Per quando riguarda la giustizia credo fermamente in una riforma del potere giudiziario e tempi più rapidi. Sono una sostenitrice del referendum giustizia promosso dalla Lega e radicali ed invito ancora oggi le persone che vogliono che qualcosa possa cambiare a firmare. Possiamo essere gli artefici del cambiamento non perdiamo tempo e dimostriamo che possiamo fare qualcosa di importante per il nostro sistema giudiziario. La commistione magistratura-politica, da sempre esistita e palesata nel libro di Sallusti e Palamara ha solo messo nero su bianco ciò che era a mio avviso evidente.
Questa riforma sta mettendo fortemente in conflitto le nostre forze al governo, un nodo difficilissimo da sbrogliare. Ci sono punti di divergenza difficili da far collimare.
Vedremo se i compromessi che si raggiungeranno ci porteranno a quella svolta necessaria a risolvere almeno i problemi sui tempi dei processi visto che siamo il Paese con la durata dei processi civili maggiore nell’Unione Europea preceduti solo dalla Grecia. Questo non è più ammissibile.
D. Politiche migratorie. Cosa non va e cosa, secondo lei, andrebbe rivisto e in maniera anche rapida?
R. Le politiche migratorie vanno riviste, ravvedo un assoluto immobilismo della Lamorgese per quanto riguarda il problema migranti. Lampedusa in questi giorni è di nuovo al collasso ma non si sentono dichiarazioni del ministro dell’interno. Puntualmente però, ad esempio, le stesse comunicazioni arrivano quando si parla di italiani che vogliono manifestare per diritto puntuali arrivano le sanzioni. Paesi europei e perfino gli Stati Uniti a trazione sicuramente non sovranista hanno palesato una prova muscolare nella difesa dei propri confini, una presa di posizione necessaria rispetto ad un’emergenza che sommata all’emergenza sanitaria in corso andava affrontata con determinazione. In questo noi siamo fermi, più timorosi di tradire quel patto di tacito buonismo siglato con l’elettorato di sinistra che risolvere una problematica evidente.
D. LGBD e ddl Zan. Cosa non funziona in questo decreto?
R. Siamo tutti per i diritti e le libertà come ho accennato all’inizio di questa intervista ma ci sono dei punti di questa legge che vanno rivisti. Tra questi la libertà di espressione citata nell’art. 4 e la possibilità di poter dire una frase giudicata ‘non opportuna‘ dal giudice di turno e per questo rischiare sanzioni importanti come il carcere. Una deriva pericolosa. Un altro punto su questo tema su cui dissento è il gender nelle scuole. I ragazzi devono essere lasciati al di fuori da questo indottrinamento, quando saranno adulti sceglieranno ciò che credono, liberi. Abbiamo tolto l’educazione sessuale e civica e vogliamo mettere quella gender? Che senso ha! Se non a creare ancora più confusione. L’educazione e il rispetto devono essere alla base della persona ed è importante che in questo ci sia la famiglia prima di tutto.
D. Si avvicina la "partita" del Quirinale. Chi vede sul Colle? Se la sente di fare dei pronostici?
R. La partita del Colle è molto complicata, nessun pronostico, seguiamo gli avvenimenti che porteranno a capire i nodi che si scioglieranno attorno a quel nome.
D. Mascherine poco protettive, monopattini, banchi a rotelle, quest'ultimi costati 100 milioni di euro allo Stato e oggi da buttare. Tuttavia poco o nulla si dice. Siamo sicuri Borselli che va tutto bene in questa Italia?
R. Non va tutto bene. Quando sento parlare che sono stati stanziati altri sei milioni per materiale scolastico e banchi a rotelle rabbrividisco. Nessun intervento è stato fatto su trasporti e classi pollaio ma investimenti inutili che non hanno scongiurato la Dad ai nostri ragazzi minacciati, a distanza di un anno e mezzo, di doverla ripetere nonostante i vaccini e i mesi a disposizione per evitarlo. Nel pieno della pandemia sentir parlare di monopattini l’ho ritenuto surreale, una totale dissociazione dai problemi reali. Paradossale sentir parlare di soldi che venivano sperperati per tutto senza essere canalizzati nei comparti che realmente ne avevano necessità.