Politica
I renziani: "Ora Conte molli i Servizi. Faccia chiarezza su legame con Trump"
Italia Viva avrebbe voluto una condanna più decisa. L’America sposta il Recovery più in là
"Giuseppe Conte, Donald Trump’s Italian cheerleader", titolava il 30 luglio 2018 il sito di analisi www.politico.eu. Mai come oggi, all'indomani dell'assalto dei trumpiani al Campidoglio, il rapporto speciale tra il presidente del Consiglio e l'inquilino (uscente) della Casa Bianca è sotto particolare attenzione. Soprattutto da parte dei renziani ai quali non è piaciuto affatto il blando tweet del premier per condannare i fatti di Washington, nel quale non ha nemmeno nominato il presidente americano. Una linea completamente diversa da quella della Cancelliera Angela Merkel, che, al contrario, ha utilizzato parole forte e nette prendendo le distanze senza se e senza ma da Trump.
Italia Viva vuole, anzi esige, chiarezza anche sul viaggio al di fuori dei protocolli ufficiali del ministro della Giustizia dell’amministrazione Trump William Barr a Roma nel settembre del 2019, con il New York Times che ipotizzò un coinvolgimento dell'Italia nel Russiagate. Risposte mai arrivate e che oggi, a maggior ragione dopo i disordini di Washington, richiedono risposte precise. Ed ecco perché, sempre secondo i renziani, Conte deve mollare la delega ai Servizi Segreti (in pole position i Dem Lorenzo Guerini, se lascia la Difesa, o Emanuele Fiano) anche e soprattutto per far chiarezza sul rapporto con il presidente Usa da più parti accusato di golpe. D'altronde, tutti i premier nella storia della Repubblica italiano hanno assegnato la delaga ai Servizi a un sottosegretario.