Politica
Il “discorso del passamontagna”, pericolo Beppe Grillo
Quel richiamo al terrorismo e alle Brigate Rosse
Naturalmente il furbacchione, cioè Giuseppe Conte, uomo per tutte le stagioni politiche, presidente del Consiglio con la destra nei giallo – verdi, nei giallo – rossi e pure con Draghi ha gettato fumo:
“Una frase estrapolata dal suo contesto e criminalizzata perché, accarezzando il gusto del paradosso, incitava i presenti a indossare il “passamontagna” per compiere non già azioni violente, bensì pacifiche e utili per la propria comunità".
E poi c’è il caso di Elly Schlein perché dove ci sono guai lei non manca mai ed ha una singolare capacità di cacciarvicisi naturalmente.
Enrico Berlinguer e il PCI sono stati capaci di prendere le distanze dalle Brigate Rosse mentre la Schlein in soli dieci minuti -con la sua presenza- ha dato autorevolezza alle parole eversive pronunciate dal comico genovese.
Infatti ha partecipato sbaciucchiandosi Giuseppe Conte e trovandosi poi nel pieno delle polemiche, anche interne, dopo la frase sui passamontagna.
Anche nel suo partito si sono marcate le distanze.
Pina Picerno:
“Unire le opposizioni è fondamentale. Ma intorno a cosa ci uniamo? Alle parole aberranti di Moni Ovadia sull'Ucraina o alle farneticazioni di Beppe Grillo sui passamontagna?".
Debora Serracchiani ha reagito con stizza alle parole di Grillo e alla partecipazione della Schlein:
“Fare politica e fare spettacolo sono due cose ben diverse soprattutto se lo show non fa ridere. Parliamo con chi vuol costruire alternativa, non ci interessano fantasie su passamontagna e simili”.
La Lega ha chiesto al Pd di “dissociarsi subito”, mentre Il Manifesto riesce, guarda caso, a elogiare il raduno: “A tutto campo”.
A questo punto, dopo le incredibili esortazioni di Grillo, ci si aspetta che anche la magistratura possa dare un segnale che l’Italia è ancora un Paese democratico in cui i suoi cittadini prendono le distanze dai “passamontagna” e da un passato insanguinato. È dovuto alle tante vittime del terrorismo. Su queste cose non si scherza.
Travaglio ha sempre chiamato Berlusconi “pregiudicato” ma si è sempre dimenticato che anche il suo cocco Grillo lo è.
Nonostante questo Il Fatto Quotidiano titola oggi: “I falsari della destra. Si inventano un appello alla violenza”. Mistificazione allo stato puro. Cattivo giornalismo.
Da notare che non poteva mancare Nicola Fratoianni, anche lui travolto dalle polemiche dopo la frase sui passamontagna.
Le parole pronunciate ieri sono di una gravità inaudita. Il popolo italiano attende una risposta dalle istituzioni.