Politica
Il killer di Bruxelles sbarcò a Lampedusa, Salvini ha sempre avuto ragione
Il leader della Lega torni al Viminale. Unico in grado di fermare gli sbarchi (e il rischio terroristi)
Clamorosamente smentite tutte le accuse di fascismo e razzismo che in questi anni da sinistra sono piombate sul numero uno del Carroccio
Ha sempre avuto ragione Matteo Salvini. Punto. Capitolo chiuso. Non c'è dibattito. Non ci sono storie. Non ci sono altre interpretazioni. La notizia che Abdesalem Lassoued, l'attentatore di Bruxelles, sia sbarcato nel lontano 2011 a Lampedusa, fuggendo dalle primavere arabe, per poi fare il giro d'Italia e d'Europa, dà perfettamente ragione al segretario della Lega e vicepremier e smentisce clamorosamente tutte le accuse di fascismo e razzismo che in questi anni da sinistra sono piombate sul numero uno del Carroccio. Con i migranti che sbarcano soprattutto a Lampedusa la presenza di pericolosissimi terroristi islamici non è una supposizione o un'ipotesi, è una realtà concreta. Come dimostrano le due vittime svedesi uccise a Bruxelles. Esattamente come ha sempre detto Salvini in questi anni. E non a caso da ministro dell'Interno è stato l'unico ad azzerare (quasi) gli arrivi per poi guadagnarsi un processo ancora in corso a Palermo.
Quanti altri terroristi sono sbarcati da qui, da Ventimiglia, da Trieste? Se già dovevamo contrastare gli sbarchi illegali, ora dobbiamo farlo di più", tuona Salvini in un colloquio con Il Messaggero. "Da ministro ho fatto di tutto per stanare le infiltrazioni terroristiche, la sinistra mi ha mandato a processo". Salvini è convinto: è questo il momento di una nuova stretta sugli ingressi illegali. "Penso anche alla rotta balcanica, che è debordante". Il ritorno del fondamentalismo islamico in Europa, e in Italia, risveglia la Lega battagliera d'un tempo. Riprende il leader: "È giusto fermare qualsiasi nuovo permesso di costruzione di moschee e centri culturali camuffati, capire chi finanzia questi luoghi e chi conduce le preghiere. Ora controlli a tappeto". Cellula o lupo solitario, non fa differenza. "Dio non voglia che anche solo uno tra le decine di migranti rilasciati da alcuni giudici contrari ai decreti del governo, e poi evaporati, si armi di cattive intenzioni", incalza Salvini.
"Se qualcuno di questi commetterà violenza ai danni di un cittadino, chi pagherà?". Nel mirino del vicepremier c'è la magistratura che in questi giorni, è il caso della giudice di Catania Iolanda Apostolico, ha ingaggiato un duello con il governo disapplicando il "decreto Cutro" e rimettendo in libertà diversi migranti irregolari, alcuni dei quali risultano ora dispersi. Un affronto voluto, così lo legge Salvini che annuncia contromisure. "Come Lega abbiamo proposto di togliere la competenza alle sezioni dei Tribunali specializzate sui migranti, che ci sembrano politicamente molto schierate, delegando le decisioni su questi temi ad altri corpi della magistratura". Ciliegina sulla torta una nota della Lega uscita all'ora di pranzo: “Espellere gli immigrati pericolosi” chiede l’Europa. Chi avvisa alcuni giudici, a partire da quelli scesi in piazza contro Matteo Salvini?”. Questa volta non c'è dibattito: Salvini ha ragione al 100%. E Giorgia Meloni, con la sua via diplomatica dei viaggi in Tunisia, per ora non ha raccolto niente. Zero assoluto. E Salvini tornasse al Viminale? Forse sarebbe il caso di pensarci seriamente...