Politica

Il ministro Sangiuliano sceglie Mogol come "consigliere per la cultura"

di Redazione

Il paroliere di Battisti: "La Meloni è una donna, volitiva e competente, studiosa e con la grinta giusta per portare avanti il compito che si è data"

Mogol nominato consigliere per la cultura popolare dal ministro Sangiuliano

Il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, ha nominato Giulio Rapetti Mogol consigliere per la cultura popolare. L’incarico è a titolo gratuito e non dà diritto a compensi. “È un onore avere in squadra un personaggio del valore e del rilievo artistico di Giulio Mogol. Sono sicuro che ci darà un contributo importante in termini di idee e progetti”, ha dichiarato il Ministro Sangiuliano.

"Non ho cambiato idea rispetto a quello che è il mio interesse verso la politica: non credo ai partiti ma alle persone, alle persone che dimostrano di essere fattive. E se mi chiede di Giorgia Meloni le rispondo che ne penso bene, che è una persona, una donna, volitiva e competente, studiosa e con la grinta giusta per portare avanti il compito che si è data". Così Mogol ha spiegato all'Ansa il suo nuovo ruolo. 

"Non sono disinteressato alla politica, mi interessano le persone: le mie idee si basano sulla valutazione di chi dice le cose che condivido" continua il paroliere di Lucio Battisti. Anche rispetto al suo nuovo incarico, Mogol ha idee molto chiare: "Sono consigliere per la musica e dunque cercheremo di fare il possibile per contribuire ad un miglioramento della produzione. La mia idea è che è dalla cultura popolare che dipende l'accrescimento anche culturale delle persone: se la cultura popolare è evoluta, la gente che impara a memoria i testi delle canzoni, ha la possibilità di nutrirsi di concetti più elevati". Insomma, aggiunge Mogol, "la cosa principale non è inseguire la massa, rincorrere le visualizzazioni sui social, ma cercare la competenza, valutare il bello". 

Sanremo non le è piaciuto? "Non l'ho visto, però da quel che ho sentito non mi è sembrato ci fosse grande qualità. E' stato un festival che ha giocato più sull'attrattiva dello spettacolo in sé".