Politica

Il Pd a congresso litiga sulla Meloni. Schlein contro Bonaccini e Letta

di Matteo Petrino

Verso le primarie del 26 febbraio, esplode la polemica sugli esponenti Dem che elogiano la Premier

"Meloni è capace? Non siamo alla scuola media, giudichiamo la politica"

Si può dire che Giorgia Meloni è brava, pur non condividendone le idee politiche? La risposta è menoovvia di quanto si penserebbe, visto che tema accende il dibattito interno al Pd. I Dem tra dieci giorni sceglieranno il loro nuovo segretario con le primarie aperte, ma al momento discutono di tutt'altro partito, Fratelli d'Italia, e della sua leader.

E' proprio il segretario uscente, Enrico Letta, a fare la mossa più clamorosa sul piano internazionale, con un'intervista al New York Times nella quale spende giudizi sorprendentemente positivi su Giorgia Meloni, definendola “meglio di quanto ci aspettassimo”, riconoscendo che “segue le regole”, dopo aver abbandonato la sua aggressività nei confronti dell'Unione Europea, ed ammettendo: “La realtà è che è forte”. Considerazione, quest'ultima, che peraltro è oggettiva, dimostrata dai numeri dei sondaggi e dall'ancora più eloquente esito delle regionali in Lombardia e Lazio. 

Eppure, la presa di posizione di Letta non è piaciuta per niente alla base e in particolare alla sinistra del Pd.

Andrea Orlando gli replica così: "Mettiamoci d’accordo compagni e amici. Se sosteniamo, io credo in modo sacrosanto, che la manovra di bilancio incentiva l’evasione, non aiuta l’economia reale e premia le rendite, colpisce i poveri e non affronta la crisi salariale. Se diciamo che il decreto Ong è contro la Costituzione, i trattati internazionali e il senso stesso di umanità. Se diciamo che esponenti del governo, coperti dalla premier, si sono resi responsabili di comportamenti gravi e di un utilizzo inaccettabile delle istituzioni contro l’opposizione. Come si fa a dire contemporaneamente che sono capaci (di cosa?) o che sono meglio di quanto ci aspettassimo?“.

Nonostante le polemiche, anche Stefano Bonaccini ha espresso un giudizio simile su Meloni, suscitando un dibattito altrettanto acceso.

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Il nuovo round dello scontro vede protagonista il deputato Roberto Morassut: “Meloni brava, capace? Ma che dibattito è? Ma per carità… Non siamo mica alla scuola media. La classe politica, gli uomini o le donne al Governo, i dirigenti politici, si valutano dai fatti. E per me questo Governo non sta facendo bene". 

"E non mi basta che abbia preso una posizione nettamente distinta da Berlusconi sull’Ucraina. La prova di Governo in corso è scadente e dannosa per il Paese. E presto ce ne accorgeremo. Poi che cosa diremo? Ci siamo sbagliati? A chi tra noi le fa i complimenti chiedo se tra la legge di bilancio, la giustizia, le scelte sul federalismo, l’ambiente riesce a dare un voto di sufficienza a Meloni e al Governo. Io no. C’è solo una cosa su cui vale la pena confrontarsi e capire se c’è serietà - prosegue - la riforma elettorale per collegi a doppio turno e l’elezione diretta del premier o del Presidente della Repubblica sul modello francese. Perché l’esigenza di una democrazia più decidente e di un parlamento meno bolso come quello attuale c’è. Ed è un tema che non possiamo lasciare alla destra che lo distorce e lo svilisce nel peronismo”.

Anche Elly Schlein in prima persona ha preso una posizione critica nei confronti di Stefano Bonaccini e della sua apertura di credito nei confronti della Premier e il coro unanime che viene dalla sua parte congressuale (sia Orlando che Morassut sono schieratissimi con lei) fa capire che il Pd marcia verso le primarie del 26 febbraio con tanti mal di pancia. E non solo per la doppia sconfitta alle regionali.