Politica
Il Vaticano contro il bonus matrimonio. Paglia: "Un sacramento non si compra"
Dura reazione della Santa Sede verso la proposta della Lega di un indennizzo di 20mila € a chi si sposa in chiesa. "E a chi lo fa in sinagoga o moschea no?"
La Chiesa boccia il bonus nozze. "Aiuti per tutti, non solo alcune"
La proposta della Lega di stanziare un bonus di 20mila € in favore delle coppie che decidono di sposarsi in chiesa, ha creato una bufera politica. Ad opporsi a questa iniziativa, però, non sono solo i partiti, alcuni della stessa maggioranza di governo, ma addirittura il Vaticano. La presa di posizione dell'arcivescovo Vincenzo Paglia, che presiede la Pontificia accademia della vita nella Santa Sede, è molto netta. "Dopo il Covid - spiega Paglia al Corriere della Sera - si nota una leggera ripresa dei matrimoni, e tra questi molti anche in Chiesa. C’è da augurarsi che la tendenza si stabilizzi. Davanti alla crisi dei matrimoni, religiosi o civili, è opportuno pensare ad un sistema per sostenere le unioni stabili. Se lo Stato vuole aiutare le famiglie ben venga, ma tutte le famiglie".
"Il matrimonio per la Chiesa - prosegue Paglia al Corriere - è un sacramento e un sacramento non si compra. Il credente che sceglie la celebrazione del matrimonio in Chiesa non si fa convincere a questo passo dalle detrazioni economiche, almeno spero. Uno Stato che si impegna a sostenere le famiglie, soprattutto nei momenti più difficili, compirebbe una grande scelta. Ma dovrebbe riguardare tutti i cittadini, ovviamente, non solo alcuni, al di là del fatto che abbiano fede o no. Del resto che ne sarebbe dei matrimoni in sinagoga, nelle moschee o altrove?".