Politica
La Chiesa contro il premierato, mazzata di Zuppi a Meloni: "Ci preoccupa"
Il Presidente della Cei: "Penso che gli equilibri istituzionali vadano toccati con molta attenzione"
Premierato, anche la Chiesa attacca la "madre di tutte le riforme" cara a Meloni
La Chiesa si schiera contro il premierato, altra brutta grana per Meloni alla vigilia delle Europee. Il presidente della Cei non lascia spazio alle interpretazioni e attacca la "madre di tutte le riforme" fortemente voluta dalla presidente del Consiglio. Il cardinale Matteo Zuppi precisa - e lo riporta Repubblica - che un giudizio allarmato sarebbe prematuro, "mi sembra che la discussione sia ancora aperta", ma non nasconde che nel corso dell’assemblea di primavera che si è svolto questa settimana in Vaticano "qualche vescovo" ha espresso "preoccupazioni" per la riforma del premierato. "Personalmente — aggiunge il presidente della Cei — penso che gli equilibri istituzionali vadano toccati con molta attenzione: se togli qualche pezzo devi essere molto equilibrato".
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Sarebbe necessario, per l’arcivescovo di Bologna, "molto spirito della Costituzione, la capacità di pensare qualcosa che non sia contingente". Anche il capo dello Stato Sergio Mattarella ieri - prosegue Repubblica - è tornato a difendere il ruolo del Parlamento. L’occasione: la cerimonia ad Asti per il trentennale della morte di Giovanni Goria, presidente del Consiglio dc nel 1987-88, scomparso a soli 51 anni. Goria offre molte lezioni per l’oggi. Sulla fatica della democrazia, anzitutto. "Non si esaurisce in un giorno, in un gesto, in un atto, ma per vivere necessita sempre della partecipazione dei cittadini. Di qui il suo rispetto per i percorsi costituzionali e, di conseguenza, l’impegno a rafforzare il ruolo del Parlamento sulle scelte di fondo".